venerdì, 19 Aprile 2024

Lo scrittore Tiziano Papagni, dopo essere uscito sul mercato editoriale con il libro di poesie “L’angelo dalle ali spezzate”, è tornato in libreria con “’A PIZZA Storia del cibo più amato al mondo”, entrambi con la firma dell’editore napoletano LFA Publisher.

Tiziano, la cover del tuo libro descrive la pizza come un disco, profumato e ben condito. In realtà è anche un simbolo che nasconde un significato ben più profondo?

“Sicuramente sì. Le fragranze della pizza sono molteplici, le possiamo abbinare allo stile di vita.”

Quando ti è balenata l’idea di scrivere questa seconda opera e come ti sei documentato?

“Ho deciso di scriverlo nel pieno del primo lockdown dovuto al Covid. Volevo scrivere un libro che unisse in quel momento tutti. Alcuni elementi erano già nel mio bagaglio culturale, per altro ho chiesto aiuto a un amico pizzaiolo.”

Uno scrittore deve avere il coraggio, quindi, di compiere un salto letterario tra le sue opere?

“Certamente sì, per poter dare aria alle sue scritture già redatte. Si può pensare di porre ostacoli e superarli. Ritornare poi sullo stile lasciato, insomma, una sorta “ginnastica” letteraria.”

Pensi di avere in qualche modo sorpreso i tuoi affezionati lettori abituati alla vena poetica?

“Te lo confermo. Abituati alle mie poesie, si sono poi meravigliati di trovare in commercio un libro di food.”

Credi che sia più difficile scrivere in prosa o in poesia?

“Non credo sia questione di difficoltà, ma di stile. Ogni autore scrive secondo il proprio modo di vivere.”

Sei un lettore di libri di enogastronomia?  

“Perspicace! No, non lo sono. È una minaccia!?”

Infine, parlando di ricette, quali sono gli ingredienti giusti per consegnare a un editore un buono scritto e, quindi, ai lettori un altrettanto valido libro?  

“La spontaneità e l’umiltà. Sono questi gli ingredienti giusti, non debbono mai mancare. Un grosso saluto a tutti i miei lettori.”

Francesca Ghezzani

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