domenica, 23 Marzo 2025

Incidente a Grassano, 77enne investito da un’auto perde la vita

Un 77enne, Franco Varanzano, è stato investito ieri sera a Grassano da un’auto mentre attraversava la strada sulla Provinciale 1, al chilometro 28 e 100. Il guidatore, un 53enne, si è fermato per prestare soccorso. L'anziano è stato trasportato in codice rosso...

Ventinove anni vissuti obbedendo alla disciplina dei Testimoni di Geova. Poi, un compagno, due figli e la forza di essere riuscita a uscire dalla comunità, nonostante la sofferenza di lasciare gli affetti alle spalle (i familiari che rimangono nella comunità interrompono ogni rapporto con i “fuoriusciti”). C’è un prima e un dopo nella storia della protagonista del romanzo d’esordio di Martina Pucciarelli Il Dio che hai scelto per me (HarperCollins), un libro fortemente autobiografico nel quale l’autrice rivela cosa ha vissuto crescendo tra i Testimoni di Geova. Anni di privazioni, divieti, abusi, violenza e anaffettività che in una bambina troppo sottomessa, che tende a non deludere le aspettative degli adulti (la madre in primis) a discapito delle proprie, diventano una zavorra opprimente. L’io narrante è Alessandra, seconda di cinque figli che ha sempre cercato di soddisfare le attese dei genitori e di non creare problemi. Fino a ventinove anni, non ha mai partecipato a un compleanno né spento una candelina. Non ha mai avuto in camera poster dei suoi cantanti preferiti (è un peccato di idolatria), non ha letto i libri che leggevano i suoi compagni né ha ascoltato la stessa musica ma  ha sempre represso i propri desideri.

“La mamma non mi avrebbe mai fatto sedere vicino a quella ragazza, pensai. “Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi” ammoniva l’apostolo Paolo nella prima lettera ai Corinzi. I tatuaggi di cui la sua pelle era costellata erano un peccato, uno dei tanti divieti da non infrangere, i piercing in faccia e il pacchetto di sigarette che spuntava dalla sua borsa ugualmente. La mamma non l’avrebbe considerata sobria, né casta né sottomessa come lei e papà mi raccomandavano costantemente di essere; eppure, a me non sembrava una cattiva compagnia, almeno per quel breve tragitto in bus. La sua espressione era buona e mi infondeva fiducia verso l’ignoto a cui stavo andando incontro”.

Costretta a sposare un uomo più grande scelto per lei all’interno dei Testimoni, Alessandra da figlia devota diventa moglie devota. È quando però scopre di essere incinta  che scatta il desiderio di dare ai suoi bambini tutto ciò che le è stato negato.

“Colei che protegge: il mio nome portava una promessa, un significato più grande che avrei scoperto solo molto tempo dopo.

Sono stata un bravo faro, in definitiva: negli anni ho tentato di essere il più fedele possibile alla bambina, alla ragazza, alla donna che avrebbero voluto io fossi, cercando di soddisfare tutte le loro attese, almeno fino al giorno in cui ho deciso che avevo pure io il diritto di perdermi in qualche tempesta, e la strada ritrovarla da me e per me.

Così, il faro a trent’anni ha dirottato la sua luce: ha attraversato la cecità di una lunga notte per disperdersi, abbagliante, nel chiarore di una nuova alba”.

Il Dio che hai scelto per me è una storia intima e dolorosa ma anche un libro impregnato di una forza straordinaria che ci mostra come il coraggio di cambiare nasca sempre da una forma altissima di amore, in questo caso da quello puro e incondizionato di una madre.

Con questo romanzo, la Pucciarelli si inserisce tra le scrittrici contemporanee che hanno saputo trasformare la propria biografia in letteratura, come Tara Westover nel suo L’educazione e Deborah Feldman in Unorthodox.

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