giovedì, 27 Marzo 2025

La Basilicata al Villaggio “Agricoltura è” presenta la sua fragola

Si conclude questa sera la tre giorni del Villaggio “Agricoltura è”, evento di rilevanza nazionale che si è tenuto a Roma dal 24 al 26 marzo, inaugurato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e chiuso dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’evento...

“Piani per il futuro sì In quella casa adoravano parlare di cosa avrebbero fatto Dove sarebbero andati La settimana dopo il mese dopo a Natale Gli alberghi migliori le spiagge migliori i ristoranti migliori Parlare parlare Piani su piani come oggetti da ammassare nelle scatole che finivano poi nella stanza degli ospiti E nell’ascoltarli realizzò che era questo a renderli diversi Perchè a casa sua non si facevano piani di nessun tipo Non si pensava al futuro La vita ti veniva addosso come membri di una banda usciti da un furgone”

Il giorno dell’ape (Einaudi, traduzione di Tommaso Pincio, libro dell’anno per The New York Times, The Guardian, The Washington Post, The New Yorker, The Economist e finalista al Booker Prize e vincitore dell’Irish Book of the Year e del Nero Book Award per la narrativa) di Paul Murray è un’incredibile campionario di realismo, scritto con uno stile così accattivante (ci sono brani senza punteggiatura, che danno ulteriore ritmo alla narrazione) da far perdere la cognizione del tempo.

Un flusso di coscienza per il ritratto di una famiglia che sta perdendo tutto: “Si ritrovò a desiderare che la Maurice Barnes Motors fallisse. Solo per farla finita una volta per tutte. Dichiarare bancarotta, mettersi a consegnare pizze a domicilio. Gente che lui conosceva avrebbe aperto la porta, stando attenta a non tradire alcuna emozione quando avesse visto chi era. Chiedendosi se dargli o no la mancia. Oppure emigrare con la famiglia in Inghilterra, in America, in Australia. Migliaia di altre persone se n’erano già andate. La strada che portava in paese era piena di cartelli “Vendesi”, piccoli fattorie che non ce la facevano più a stare in piedi.”

La concessionaria di Dickie sta per fallire ed è percepibile, anche nella moglie e nei due figli – Cass e PJ –, quel senso di tragedia imminente: “A casa, Cass inizio a guardare i genitori con occhi nuovi: Dickie con sempre meno capelli e la pelle flaccida intorno alla bocca, curvato da un’attività sul viale del fallimento; Imelda impiastricciata di trucco anche se aveva passato l’intera giornata a casa, la faccia simile a una maschera tenuta un po’ scostata. Sì, era facile immaginarseli in procinto di cadere, di precipitare dal fianco di una montagna, in un crepaccio”.

Le oltre 600 pagine si leggono in un soffio, i protagonisti sono tridimensionali – ognuno sospeso tra la ricerca di un nuovo assetto per i problemi finanziari e la resistenza a un cambiamento peggiorativo. Ma non pensate che sia un romanzo pesante o venato di tristezza, Murray riesce a stemperare le situazioni con una sottile ironia: Dickie, ad esempio, non affronta di petto la situazione lavorativa, preferisce costruendo un bunker a prova di apocalisse. La moglie Imelda, intanto, vende i gioielli su eBay; la figlia adolescente Cass, ex prima della classe, sta subendo un crollo nel rendimento e il 12enne PJ è alle prese con un piano per scappare di casa.

Bret Easton Ellis lo ha definito “il romanzo piú bello che ho letto quest’anno. Una saga tentacolare, una formidabile prova di narrativa realista”.

Paul Murray è nato a Dublino nel 1975. I suoi primi tre libri, tra cui Skippy muore (Isbn, 2010, e in corso di pubblicazione per Einaudi Stile Libero), sono stati un successo di critica e pubblico. Il giorno dell’ape (Einaudi 2025), il suo quarto romanzo, ha vinto numerosi premi ed è stato tradotto in tutto il mondo.

Rossella Montemurro

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