giovedì, 28 Marzo 2024

Colobraro, 69enne arrestato dai Carabinieri per tentato omicidio

Nei giorni scorsi i Carabinieri della Compagnia di Policoro hanno arrestato 69enne di Colobraro, che dovrà espiare un residuo pena di anni 8, mesi 6 e giorni 26 di reclusione a seguito di condanna esecutiva alla pena di anni 9 e mesi 1 di reclusione per un...

Venerdì 22 luglio, alle ore 19.00, l’ex Chiostro dei Francescani – grazie alla consueta ospitalità dell’Associazione “I Vecchi Tempi” – farà da cornice alla presentazione del volume “Acqua, risorsa preziosa e fonte di vita – La grande voragine di Turi, storia e geologia”, scritto da Alessandro Reina, geologo e ricercatore del Politecnico di Bari, e da Stefano de Carolis, giornalista e ricercatore storico.
Durante la serata, sarà inaugurata anche l’omonima mostra fotografica, fruibile nei giorni successivi presso l’androne del Palazzo di Città.

La monografia, attraverso documenti d’archivio e fotografie d’epoca, ricostruisce la storia di Largo Pozzi, rilevando l’importanza che le cisterne pubbliche hanno avuto nella vita quotidiana della popolazione turese prima dell’inaugurazione dell’Acquedotto Pugliese (1924). Il saggio, oltre a ripercorre il dramma ciclico dei periodi di siccità, si sofferma sull’inedito studio scientifico condotto dal geologo Alessandro Reina, riportando la testimonianza di Vito Grazio De Grisantis, spettatore oculare della nascita della “grave”. Un racconto, quello del nostro concittadino, che si qualifica come la prima e unica testimonianza in tutta la letteratura scientifica del fenomeno geologico noto come “sinkhole”.

«Con competenza e sincero slancio intellettuale – commenta il primo cittadino, Tina Resta –
gli autori hanno fatto parlare le pietre di Largo Pozzi, narrandoci l’incubo della siccità, stigma di
una terra perennemente assetata; descrivendo lo sconcerto delle alluvioni, che tutto travolgono
in un istante; rievocando la dignitosa fatica quotidiana delle portatrici d’acqua assieme agli usi
dei nostri avi».

Il Presidente del Rotary, Franco Mercieri scrive:《 questa iniziativa, a mio avviso, ha una doppia valenza. La prima è quella di migliorare la conoscenza della nostra storia, la seconda è di carattere simbolico nonché educativo legato all’attualissimo tema dello “sviluppo sostenibile” e riguarda l’utilizzo corretto della risorsa “acqua”.》

«Questo libro – evidenza il prof. Reina – racconta la storia di un paese agricolo come Turi che si è affidato per secoli alla capacità e all’ingegno dei suoi cittadini nel realizzare strutture per l’accumulo e il reperimento dell’acqua, poi si è trovato a dover convivere con un dissesto idrogeologico e poi nel progettare la riqualificazione del suo territorio».

«Auspico di cuore – aggiunge Stefano de Carolis – che la conoscenza storica, e soprattutto
scientifica, possa permettere di non reiterare gli errori del passato e di tutelare adeguatamente il sito di Largo Pozzi, che per millenni ha scandito le sorti della popolazione turese e degli antichi popoli che, a partire dell’età peuceta, si sono stanziati in prossimità dell’area proprio per la presenza dell’acqua».

Il volume, edito dall’aps Carta Bianca e patrocinato gratuitamente dal Comune di Turi, è stato realizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale “La Faldacchea di Turi” e la testata giornalistica “La Voce del Paese”, che si impegnerà a distribuire il saggio in allegato gratuito alla prossima pubblicazione del mensile, prevista per il 13 agosto.

Nota biografica degli autori

Stefano de Carolis è nato a Conversano (Bari) il 6 aprile 1969.È un ricercatore storico, sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri ed è specializzato nella Tutela del Patrimonio Culturale Nazionale, presso il Mi-BACT di Roma. È un giornalista iscritto all’Albo dei giornalisti di Puglia. Nel 2018 ha pubblicato il saggio dal titolo “Con un piede nella fossa, storia di malavita e camorra barese”, edito dalla LB edizioni.
Collabora con diverse testate giornalistiche nazionali e con il “Notiziario Storico dell’Arma dei Carabinieri” del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri di Roma. È Presidente della Ass. Culturale e.t.s. “La Faldacchea di Turi. Storia, tradizioni e territorio”.

Alessandro Reina è nato a Bari il 13 febbraio 1964. Laureato in Scienze Geologiche nel 1988 è
Geologo, ricercatore e docente di Geologia territoriale presso il Dipartimento di Ingegneria Civile,
Ambiente Territorio, Edile e Chimica del Politecnico di Bari. Svolge attività e consulenza professionale dal 1989. Ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Stratigrafia e sedimentologia nel 1994. È stato Presidente dell’Ordine dei Geologi della Puglia e Consigliere Nazionale dei Geologi. Dirige “Geologia Tecnica e Ambientale” la Rivista ufficiale del Consiglio Nazionale dei Geologi. È attualmente Direttore scientifico delle Grotte di Castellana. È componente di Commissioni del Paesaggio di Bari, Putignano, Locorotondo, Ceglie messapica e Grottaglie. È componente delle commissioni per le attività estrattive di Trani e Martina Franca.

Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap