giovedì, 28 Marzo 2024

Appuntamento con la letteratura in Clarisse Arte, istituto di Fondazione Grosseto Cultura. Protagonista il testo inedito “Notturno italiano” del giornalista, critico d’arte e narratore Lino Pasquale Bonelli, nato a Grassano di Matera nel 1929 e scomparso a Grosseto nel 1982. Domani, sabato 3 febbraio alle 17, nella sala conferenze di via Vinzaglio 27, il Collettivo Bianciardi 2022 presenta il testo scritto da Bonelli poco prima di morire, all’inizio degli anni Ottanta.
Rimasto inedito per più di trenta anni, è pubblicato ora online – in formato Pdf scaricabile e stampabile gratuitamente – sul sito del Collettivo Bianciardi (www.bianciardi2022.it), primo di una serie di libri che il gruppo editerà in questa forma. L’edizione comprende, oltre al romanzo, una premessa del figlio Luca, un testo di Corrado Barontini (“Lino Pasquale Bonelli giornalista, scrittore, poeta, animatore culturale ed editore”) e uno del direttore di Clarisse Arte, Mauro Papa (“Bonelli critico d’arte tra contestazione e riflusso”).
In occasione della presentazione sarà allestita una mostra d’opere d’arte di Luca Alinari, Franco Lastraioli, Romano Notari, Bruno Bonaldi e Renzo Margonari, che vennero acquisite dall’amministrazione comunale durante il periodo in cui Bonelli diresse la Galleria comunale “Paride Pascucci” di Grosseto. Saranno inoltre esposti, e liberamente fruibili dal pubblico, i libri delle edizioni “Il paese reale” e tutti i numeri del “Il corriere delle arti”, rivista di arte e letteratura fondata da Bonelli negli anni Ottanta. “Notturno italiano” narra le vicende di un giovane meridionale che, nel periodo che precede il boom economico, migra da un imprecisato paese del sud fino in Lombardia per inseguire un sogno: diventare giornalista. È poi a Roma che, dopo una lunga gavetta, raggiunge il suo obiettivo e si trova a vivere una realtà ostile, infida e falsa. «I suoi sogni – scrive il figlio Luca – si frantumano come quelli dell’Italia tutta, si confrontano con la dura realtà della corruzione, dell’intrallazzo, del malcostume che si pensavano svaniti dopo la conquista della democrazia, dei diritti per tutti. I due eventi simbolo della disillusione e dello sconforto sono due disastri di cui il protagonista, da inviato, è testimone: il crollo di un palazzo a Rieti e l’incidente della miniera a Ribolla nel ’54. Il protagonista, provato da questi eventi e dalle sue vicissitudini personali, rinuncia ai suoi sogni, così come l’Italia e gli italiani rinunciano alle proprie velleità di nazione civile e democratica, e torna al suo paese mesto e sconfitto».
Lino Pasquale Bonelli è stato protagonista della vita culturale di Grosseto tra gli anni Settanta e Ottanta. Fondò e diresse la galleria d’arte “L’incontro” e fu direttore della galleria comunale “Pascucci”. Fondò le riviste d’arte e critica culturale “La gazzetta delle arti”, “Il paese reale”, “Il corriere delle arti”. “Il paese reale” divenne nel 1971 una casa editrice che pubblicò numerosi libretti di poesia e narrativa, prevalentemente di autori locali. “Bianciardi com’era” di Mario Terrosi e “Filosofia della caccia” di Josè Ortega y Gassett tradotto da Aladino Vitali, furono i titoli più rilevanti, entrambi recensiti dalla stampa nazionale e riediti in tempi recenti.

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