venerdì, 19 Aprile 2024

La scrittrice Jane Corry è una fuoriclasse. I suoi thriller sono sempre formidabili: a una costruzione perfetta dei personaggi si affiancano trame forti, adrenaliniche, pronte a lasciare il lettore senza fiato. Accade anche in Finché morte non ci separi (Piemme, traduzione di Laura Guerra), una vicenda fittissima quasi tutta al femminile che delle donne mette in luce fragilità, cattiverie, ipocrisie. Nella prima parte si intrecciano le storie di Vicki e Scarlet, un’aromaterapeuta e una bambina. Due storie distanti – sia per l’età delle protagoniste sia perché ambientate in tempi diversi, a quasi dieci anni l’una dall’altra – e parallele. Vicki è tutta dedita ai suoi aromi e alle sue clienti ma ben presto si scopre che ha un passato da dimenticare – in  primis un ex marito del quale si sono perse le tracce – e un presente in lotta con l’epilessia. Scarlet è una bambina che la madre – pusher e con problemi di droga – porta con sé quasi fosse una “copertura” durante gli incontri con i clienti.

Un giorno la polizia si presenta a casa di Vicki: David, il suo ex, è scomparso e i detective temono che si tratti in realtà un omicidio. E Vicki è la principale indiziata anche perché, le contestano gli investigatori, ha detto un bel po’ di bugie. Ad aggravare la situazione della donna, i vuoti di memoria dovuti all’assunzione di farmaci per l’epilessia. David aveva lasciato Vicki per sposare Tanya, la sua segretaria e, secondo Vicki, potrebbe essere lei a conoscere il motivo della scomparsa dell’ex. Ma l’incontro tra le due avrà conseguenze imprevedibili.

Scarlet intanto passa da una famiglia affidataria all’altra portandosi dietro un vuoto affettivo enorme e cercando di superare vari traumi.

Mentre Vicki deve ormai difendersi dall’accusa di omicidio – tutte le prove sono infatti contro di lei –, si insinua un’altra protagonista, Helen, una giovane donna ambiziosa quanto misteriosa che ha lavorato per David.

Finché morte non ci separi ha un intreccio perfetto. La Corry è riuscita a sviluppare trame distinte che avranno nell’epilogo il culmine di una storia basata su segreti inimmaginabili. La vulnerabilità femminile, l’istinto materno, i tradimenti, il bullismo, le molestie, la tossicodipendenza, l’arrivismo: tematiche spesso scomode che nel nuovo bestseller di Jane Corry si fondono con maestria, offendo uno spaccato contemporaneo a tinte fosche e, soprattutto, evidenziando quanto non possano esserci limiti alla sete di vendetta. Anche “al femminile”.

Scrittrice bestseller in Inghilterra e in Usa, dove con i suoi thriller raggiunge i primi posti in classifica, è l’autrice de La nuova moglie, Le tre bambine e Cattive sorelle (tutti editi in Italia da Piemme). Scrive per diversi giornali inglesi, tra cui The Times e The Daily Telegraph, e ha lavorato anche come insegnante di scrittura in una prigione di massima sicurezza – esperienza che spesso ritorna anche nei suoi thriller.

Rossella Montemurro

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