venerdì, 29 Marzo 2024

Tricarico, riqualificazione dell’area “Borgo Saraceno”. L’architetto Trabace, progettista: “Rigenerare non vuol dire solo ricostruire le parti di un organismo, ma anche riattivarle in modo che si possano reintegrare nei suoi meccanismi meglio di prima”

Sono terminati i lavori, nel Comune di Tricarico, per la riqualificazione urbana e realizzazione di alloggi da destinare ad edilizia residenziale pubblica nell’area “Borgo Saraceno”. Progettista dell’intervento l’architetto Giuseppe Trabace, capogruppo RTP e direttore...

Riceviamo e pubblichiamo la mozione finale del Consiglio nazionale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) riunito in videoconferenza il 14 marzo 2020 che ha approvato e diffuso le linee guida con le misure di prevenzione da adottare negli studi medici, nelle sedi di continuità assistenziale e a domicilio per la protezione dei pazienti, dei medici e del personale di studio.
Il documento, in forma di slides, è indirizzato a medici di famiglia e di continuità assistenziale ma riteniamo debba essere conosciuto dalla cittadinanza perchè  illustra con chiarezza come dovrà cambiare l’attività dei medici del territorio e di conseguenza l’assistenza sanitaria rivolta ai cittadini.
Tra gli aspetti più rilevanti quelli che disciplinano le stesse modalità di accesso agli ambulatori dei medici di famiglia e di continuità assistenziale che dovrà avvenire in modo sicuro (a porta d’ingresso chiusa, sempre e comunque preceduto da consulto telefonico, solo su appuntamento con prenotazioni distanziate, un solo paziente alla volta e con eventuale accompagnatore che dovrà sostare al di fuori).

Di seguito un commento del dott. Erasmo Bitetti quale medico di famiglia (con già alcuni pazienti contagiati): “Abbiamo finalmente delle linee guida con le  misure di prevenzione da adottare negli studi medici e a domicilio per la protezione dei pazienti, dei medici e del personale di studio. Le ha predisposte il nostro sindacato visto che nessuno pareva preoccuparsi del territorio dove, secondo il prof. Galli dell’ospedale Sacco di Milano, va combattuta la vera battaglia perché gli ospedali, ormai al limite dei posti disponibili, dovrebbero essere  considerati come le retrovie in cui portare i feriti gravi.
In effetti noi medici di famiglia avremmo la possibilità di intercettare quei pazienti fortemente sospetti che, per  i rigidi criteri fissati per l’esecuzione del tampone di conferma, rischiano di rimanere senza una diagnosi.
Possiamo solo sperare che con l’obbligo di restare tutti a casa (sani e contagiati inconsapevoli) l’ondata di piena dell’infezione non  travolga le regioni del sud come è accaduto al nord. 
La tecnologia e la telemedicina hanno forse l’ultima occasione per affermarsi nel territorio.
L’importanza  di queste linee di indirizzo è duplice: sul versante della sicurezza e su quello della tutela medico legale (si prevede ad esempio  – pur senza dichiararla legittimo – il rifiuto di una prestazione sanitaria qualora il medico non sia fornito dei necessari dispositivi di sicurezza)”.

Consiglio Nazionale FIMMG del 14 marzo 2020

 riunito in videoconferenza 

Mozione finale (approvata all’unanimità)

Il Consiglio Nazionale della FIMMG,

si stringe attorno al dolore delle famiglie, degli amici e dei colleghi dei Medici di Medicina Generale deceduti a causa del Coronavirus ed è vicino a quelli ricoverati per il contagio.

Il Consiglio Nazionale,

esprime

sconcerto per l’abbandono della Medicina Generale da parte delle Istituzioni a ogni livello, a partire dalla mancata fornitura dei DPI che nel nostro caso sono Dispositivi di Protezione Collettiva, per i pazienti che accedono ai nostri studi o che necessitano di visita domiciliare, per quelli più fragili in assistenza programmata domiciliare, per noi e le nostre famiglie, per poter attuare qualsiasi protocollo o linea guida a garanzia dell’assistenza.

La rimodulazione dei modelli dell’attività territoriale, relativamente alla regolamentazione degli accessi, al triage telefonico, ai processi di comunicazione tra servizi, sono stati ignorati vista l’esclusione della medicina generale ai tavoli decisionali regionali e aziendali nella grande maggioranza dei casi.

Richiede

con decorrenza immediata l’effettiva dematerializzazione della prescrizione farmaceutica al fine di superare la necessità del promemoria cartaceo e le limitazioni relative all’invio telematico della ricetta o dei riferimenti alla stessa, nonché la necessità di ricetta rossa per molti farmaci, per evitare l’affollamento degli studi medici al solo scopo del ritiro della prescrizione ripetuta.

Chiede

l’intervento del Governo rispetto alla semplificazione delle procedure di certificazione della malattia, della quarantena e dell’eventuale astensione dal lavoro dei soggetti più a rischio, al fine di impedire contatti a rischio evitabili o la richiesta di certificazioni non erogabili.

Il Consiglio Nazionale,

sentite le proposte di linea guida relative alle misure di prevenzione da adottare negli studi medici, nelle sedi di continuità assistenziale e a domicilio per la protezione dei pazienti, dei medici e del personale di studio, alle procedure di triage, alle flow chart di intervento, all’utilizzo del telefono e altri sistemi ICT per entrare virtualmente nell’ambiente dell’assistito,

si impegna

a riproporle autonomamente sul livello locale, soprattutto laddove con le Aziende Sanitarie non vi è stata alcuna collaborazione. 

Visto il decreto del 9 marzo che all’articolo 8 istituisce le Unità Speciali di Continuità Assistenziale e condivide le linee guida elaborate dal Settore CA della FIMMG,

ne chiede

l’attuazione urgente, modulata sulla realtà epidemiologica locale, con il coinvolgimento dei Medici in Formazione quale attività equiparata al tirocinio, così come normato dallo stesso provvedimento per le sostituzioni dei medici di medicina generale che non possono lavorare.

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