"La gentilezza salverà il mondo". Viene in mente il titolo del libro di Albert Altenahr per raccontare il bel gesto di un maresciallo della Guardia di Finanza che ha svolto servizio ai seggi elettorali nella scuola primaria dell'Istituto Comprensivo n. 2 di corso...
Chiara Laera come Chiara Ferragni, forse un po’ meno sofisticata – durante l’attesissima festa al trullo non esita a fare un selfie con Nennella e Memena, le addette ai bagni nei cui volti ci sono solo rimpianto e nostalgia. Chiara sta riscrivendo la storia della sua terra, la Puglia. Lei è il futuro e la festa al trullo è un party grandioso nel suo C-Trullo (strepitoso e polisemico, il C-Trullo sta per “trullo di Chiara” ma leggendolo non si può fare a meno di sorridere) per lanciare il brand ciceri&tria di Vanni Loperfido, giovane e talentuoso stilista, anche lui originario di questa parte di Puglia. Chiara costruisce un set felliniano 2.0. e la festa si preannuncia come l’appuntamento mondano più ambito dell’estate. Festa al trullo (Les Flaneurs edizioni, collana Bohemien) di Chicca Maralfa è una parodia spietata e spassosa dei giorni nostri: la vita riflessa nei selfie, nei social, nel voler apparire a tutti i costi e nel voler esserci (in uno scatto, in un evento, su Facebook…). Ambientato nella Valle d’Itria dove trulli e masserie fanno ormai da location stellate per eventi e per set cinematografici, Festa al trullo è una black comedy con una girandola di uomini e donne indimenticabili, caratterizzati spesso in maniera graffiante dalla penna originale della Maralfa.
“La vita di Chiara era un sogno, il suo e quello di quanti volevano essere come lei. Era riuscita a seminare dappertutto così tante tracce di sé da non aver bisogno di concepire un figlio che ne raccogliesse l’eredità: la moda era la sua creatura, il suo lascito, il suo più grande atto d’amore”.
Questo volume, tuttavia, è anche un concept editoriale: l’uscita del romanzo è stata infatti preceduta da un sito internet (www.festaltrullo.it) e da una campagna teaser sui social dedicati (Facebook, Instagram e Twitter) che hanno creato curiosità e aspettative intorno all’organizzazione di una fantomatica festa in Valle d’Itria, un evento assolutamente glamour: “Nel sito i personaggi vengono raccontati come fossero protagonisti di una fiction, i luoghi in cui si svolge il romanzo diventano set paesaggistici che viene voglia di visitare, e le tradizioni e i piatti citati sono integrati in metatesti di approfondimento di quanto narrato. – spiega Chicca Maralfa nel sito – In un momento storico in cui il troppo tempo trascorso sui social allontana dalla lettura, gli stessi social, i loro linguaggi e contenuti sono stati usati per l’operazione inversa: riavvicinare alla lettura. Una sorta di rimedio omeopatico, un esperimento di promozione editoriale che ci ha molto divertito e speriamo diverta anche i lettori”.
Festa al trullo, in un’atmosfera surreale tra ulivi secolari minacciati dalla xylella, avrà un epilogo tragico… Lo stile della Maralfa è asciutto, la trama si apre spesso a provocazioni ma è, comunque, innegabile l’amore per la propria terra, la Puglia. L’autrice è nata e vive a Bari. Giornalista, è responsabile dell’ufficio stampa dell’Unioncamere Puglia. Si è laureata in Giurisprudenza per tenere contento suo padre e ha sempre scritto storie – mai pubblicate – fra cui, ai tempi del Liceo Classico, una biografia non autorizzata dei Rolling Stones. Appassionata di rock indipendente, ha collaborato per le pagine culturali della Gazzetta del Mezzogiorno, i periodici Ciao 2001 e Music, Antenna Sud e Rete 4. Si è occupata anche di cronaca nera. È stata ideatrice del concorso internazionale di fotografia “Bariphotocamera”, insieme a Cosmo Laera, curando il catalogo edito da Federico Motta.
Viaggia spesso, è fan sfegatata della band americana The National. Ha una figlia femmina, Nicole, e due gatti maschi, Storm e Noel.
Viaggia spesso, è fan sfegatata della band americana The National. Ha una figlia femmina, Nicole, e due gatti maschi, Storm e Noel.
Rossella Montemurro
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