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“Rufus Scott, il protagonista di Un altro mondo, è il cadavere nero che galleggia nella psiche della nazione.”, così James Baldwin, uno dei grandi scrittori della letteratura americana del Novecento, commentando il suo romanzo edito in Italia da Fandango Libri.
È sera nel Greenwich Village e Rufus Scott, batterista jazz nero, si aggira da giorni senza meta e senza scopo per le strade di New York, una città feroce divisa in due da un fiume: da una parte i neri di Harlem, dall’altra i bianchi, ricchi o poveri che siano.
Abbandonato da tutti e separato da Leona, la donna bianca che ama, si arrende all’ostilità che sente intorno a sé, lanciandosi da un ponte nelle acque gelate di novembre, incapace di sostenere il peso del giudizio e delle aspettative degli altri. Nessuno dei personaggi intorno a Rufus, legati a lui da amicizia o da amore, riuscirà a salvarlo dal suo destino, non ci riesce Vivaldo, l’amico irlandese che sogna di diventare scrittore, non ci riescono Cass e Richard con la loro apparente quiete famigliare, non ci riesce
Eric che lo ha molto amato, non ci riesce Ida, la sorella che più di chiunque altro può capire la fatica di essere neri alla metà degli anni Cinquanta. In una New York lacerata dalla segregazione razziale un superlativo James Baldwin mette in scena la tragedia degli affetti, di un amore che non salva, di una fiducia che si scopre essere sempre mal riposta, di una coscienza che inganna prima di tutto se stessa. Un libro che racchiude il cuore della scrittura di Baldwin per farlo esplodere negli occhi dei lettori.
James Baldwin (1924-1987) è nato e cresciuto ad Harlem, dopo il diploma si trasferisce al Greenwich Village dove incontra lo scrittore Richard Wright che, resosi conto del suo talento, gli procura una borsa di studio per Parigi.
A partire dal 1948 Baldwin vivrà fra il Sud della Francia e gli Stati Uniti diventando uno degli esponenti più autorevoli del movimento per i diritti civili. Autore prolifico, saggista, drammaturgo e romanziere, pubblica il suo primo romanzo nel 1953, Gridalo forte, cui faranno seguito La stanza di Giovanni e Un altro mondo. Fra i saggi ricordiamo Mio padre doveva essere bellissimo e La prossima volta – Il fuoco: due lettere.Nella sua scrittura si intrecciano i temi dell’omosessualità, del razzismo e del blues.
Rimane uno dei più importanti e attivi sostenitori dell’uguaglianza razziale fino alla morte, nel 1987 a Saint-Paul de Vence, in Francia. Il suo ultimo romanzo, Just Above My Head è del 1979.
Pur avendo trascorso gran parte della sua vita all’estero, Baldwin rimane essenzialmente uno scrittore statunitense, che non ha mai cessato di riflettere sulla sua esperienza di uomo nero in un’America bianca.
Preferiva considerarsi un “pendolare” piuttosto che un espatriato. Fandango Libri sta ripubblicando l’intera opera dell’autore. Nel 2017 è uscito La stanza di Giovanni, nel 2018 Se la strada potesse parlare.
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