giovedì, 25 Aprile 2024

Riceviamo e pubblichiamo dal segretario generale Cgil
di Matera Eustachio Nicoletti:

“Ancora una volta
il Sindaco De Ruggieri e il suo Assessore al Bilancio, dimostrano grave superficialità
ed approssimazione nel trattare una materia, quale quella dei tributi locali,
che necessita invece, di ben altre competenze e forte senso di responsabilità.

Tantissime sono
ormai le istanze che gli uffici della CGIL di Matera stanno ricevendo in questi
giorni da cittadini esasperati che si vedono recapitare cartelle integrative
della Tassa sui Rifiuti (TARI) con aumenti medi di circa il 20% e con rate che
sono già scadute o saranno presto tali poiché recapitate a ridosso della
scadenza fissata.

Da un approfondito
esame della questione è emerso, a nostro avviso, che tali aumenti

appaiono del tutto
illegittimi ed ingiustificati perché si basano su atti amministrativi
propedeutici palesemente viziati da errori tecnici nonché sviliti da promesse
politiche mai mantenute a livello regionale.

Sul punto è
doveroso fare un po’ di chiarezza a beneficio della cittadinanza ed in
particolare delle categorie più deboli che la CGIL rappresenta.

Com’è noto la TARI
non è altro che il risultato di una modulazione tariffaria fatta in

applicazione dei
principi di cui al D.P.R. n. 158/1999 a copertura integrale dei costi del
servizio di raccolta e smaltimento rifiuti così come determinati ogni anno dal
Piano Economico Finanziario (PEF).

Per l’anno 2017,
il Comune di Matera con Deliberazione di C.C. n. 25 del 22 Aprile 2017, ha prorogato
le stesse tariffe in vigore per l’esercizio 2016 che prevedevano un’entrata
TARI pari ad Euro 9.450.221,96 a fronte di un costo del servizio quantificato
in base al Piano Economico Finanziario (PEF) approvato con deliberazione n. 24
del 26/04/2017 di Euro 11.238.106,34.

Dopo soli 3 mesi,
il 28/07/2017, l’Amministrazione Comunale si è ravveduta rimettendo candidamente
in discussione tali cifre e approvando un ulteriore incremento del costo del
servizio di Euro 1.870.807,92 non preventivabile qualche mese prima.

Da quel momento,
la situazione è sfuggita di mano fino ad arrivare al pasticcio per cui il Sindaco
De Ruggieri, a parziale copertura di tale “non preventivabile” aumento di
spesa, ha chiesto un contributo regionale una tantum di Euro
1.500.000,00 (nota prot. 49557 del 12/07/2017) che il Presidente Pittella, con
nota 117204/11 A1 del 17/07/2017 e senza specificare alcun importo, si è impegnato
a riconoscere per attenuare l’impatto a carico dei cittadini materani.

Facilmente si
intuisce che il mero impegno formale assunto dal Presidente Pittella risultava giuridicamente
non valido e del tutto insufficiente ad iscrivere il contributo nel PEF quale
fonte di entrata, poiché sprovvisto dei requisiti di certezza, liquidità ed
esigibilità.

Invece, per il
Sindaco De Ruggieri e l’Assessore al Bilancio non è stato così tanto che, in
fase di elaborazione dei ruoli ordinari TARI 2017, l’Amministrazione Comunale
ha considerato giuridicamente valido l’impegno del Presidente della Regione
Basilicata, rivelatosi alla fine, soltanto una promessa.

Per coprire questi
errori di valutazione marchiani che hanno reso il servizio di raccolta e smaltimento
rifiuti privo di adeguata copertura finanziaria, l’Amministrazione comunale ha
pensato bene di sanare tutto nel modo più semplice: aumentare le Tariffe
TARI.

Per i cittadini
materani, oltre al danno la beffa.

1. Danno:

– recapito di
avvisi di pagamento a pochissimi giorni dalla scadenza prevista che li ha

costretti ad una
indecente corsa contro il tempo;

– ulteriore
aggravio dei costi a carico della collettività, quantificato in circa Euro
40.000,00 per la stampa e distribuzione di 33.000,00 avvisi di pagamento TARI
integrativi.

2. Beffa:

– ancora una
volta, essere stati raggirati dal Presidente Pittella e dall’Amministrazione De
Ruggieri.

In conclusione
chiediamo:

1. al
Presidente della Regione
quale esito abbia avuto la promessa del contributo
a favore del Comune di Matera;

2. all’Amministrazione
De Ruggieri
:

– l’azzeramento
totale di tali aumenti individuando altre fonti di copertura dal bilancio corrente;

– la valutazione
della possibilità di inserire la differenza di Euro 1.500.000,00 nel PEF 2018;

– in extrema
ratio
, l’adozione di un atto deliberativo che tenga conto del principio
di buona e leale collaborazione tra Pubblica Amministrazione e contribuenti
(statuto dei diritti del contribuente) con l’impegno formale a non irrogare
sanzioni né ad applicare interessi nel caso di pagamenti effettuati oltre la
scadenza del 28 febbraio ma entro i primi trenta giorni successivi”.
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