Nelle giornate del 25 e del 27 marzo 2025, gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado “Nicola Festa” hanno partecipato a un’intensa e significativa attività di Educazione Civica, incontrando i volontari dell’associazione DISMA ODV, attivi...
“Fin da piccola mi sentivo attratta in modi diversi da diverse ragazze e anche da qualche ragazzo. I miei idoli letterari erano lesbiche e bisessuali, donne libere che avevano sperimentato molte situazioni: Gertrude Stein, Virginia Woolf e Katherine Mansfield, Colette, Sibilla Aleramo, Simone de Beauvoir. A vent’anni ispirata da loro, avevo provato a uscire con diverse ragazze allo stesso tempo e avevo creato un mare di casini. È difficile essere del tutto sincere in una relazione, è difficile dire davvero cosa si vuole e accettare le conseguenze di tutto ciò.”
Eccola Betti, l’io narrante di Libere e un po’ bastarde (Bompiani), il nuovo romanzo dell’eclettica Rossana Campo. Un romanzo tutto al femminile, dissacrante, piccante e fuori dagli schemi.
Attorno a Betti – una sceneggiatrice che cerca di dare una possibilità alla sua ultima creazione, la sceneggiatura della storia di Andrea Dworkin, una femminista radicale americana degli anni ’60 -, sullo sfondo di una Parigi che risalta negli intercalari in francese, c’è un gruppo di amiche, caratterialmente molto diverse ma unite da una sorta di sorellanza che le porta, tra una cena e un apritivo, a raccontarsi tutto, senza tabù. Gloria ha un marito regista che prevarica nel lavoro, imponendole le sue scelte; Federica sta per sposarsi, commettendo probabilmente un grande errore; Lorenza e Sylvie stanno insieme da sempre e forse il loro legame non è così sereno come sembra; Alice è in cerca di un nuovo “psy” (psicologo) che possa farla uscire dalle dipendenze affettive che puntualmente la affliggono e la stessa Betti ha una relazione ad alto tasso erotico con Leila, che però è sposata e molto indecisa.
“Ho pensato che le donne adorano vivere nel pericolo della passione. Adorano sfiorare il rischio, la tragedia. Abbiamo troppo coraggio, troppa forza nei nostri cervelli e nei nostri cuori per accontentarci della routine, dei pranzi in famiglia, delle vacanze al mare. Abbiamo bisogno di sfiorare la morte, l’avventura.”
Non mancano venature ironiche e tanta leggerezza in questo bel romanzo che, sfiorando diverse tematiche, si pone come un vero e proprio inno alla libertà femminile.
È nata a Genova nel 1963 e ha esordito nel 1992 con il fortunatissimo libro In principio erano le mutande, diventato poi un film per la regia di Anna Negri. Da allora ha scritto una ventina di romanzi, tradotti in diverse lingue, che l’hanno confermata come una delle voci più originali della nostra letteratura. Fra i suoi titoli ricordiamo: Il pieno di super (1993), Mai sentita così bene (1995), Il posto delle donne (2013). Con Dove troverete un altro padre come il mio (2016) ha vinto il premio Strega giovani e il premio Elsa Morante. Per Bompiani ha pubblicato Cati. Una favola di potere (2017), Così allegre senza nessun motivo (2019) e Conversazioni amorose (2022).
Rossella Montemurro