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“E quindi uscimmo a riveder la gente”, Gabriele Di Luca firma il diario della Grande Reclusione

Dapprima una notizia che rimbalza da un angolo lontano del pianeta, poi uno spettro che comincia ad aggirarsi sulle nostre vite, infine una realtà con cui fare i conti quotidianamente, ora dopo ora. Una realtà inedita, inconcepibile, drammatica. Che sconvolge la nostra esistenza e il nostro immaginario.

Anno 2020, primavera.

E quindi uscimmo a riveder la gente. Diario della Grande Reclusione (Alphabeta Verlag) di Gabriele Di Luca nasce come reazione alla reclusione forzata in casa e dai relativi decreti varati dal governo; nasce come necessità di testimoniare la propria condizione di isolamento e smarrimento. Con leggerezza e malinconia, con ironia e disincanto, Gabriele Di Luca compone ogni giorno un decalogo “malumoristico” di riflessioni, impressioni, frammenti narrativi o citazioni capaci di connetterlo in modo più intimo ai frequentatori virtuali della sua bolla domestica della sua città natale, Bolzano. E cerca in questo modo di rompere un assedio, di conservare una relazione con il mondo che pure continua a scorrere oltre le finestre, con brandelli di ostinata appartenenza sociale cui si sforza di dare un senso, o semplicemente una forma.

Le sue divagazioni ritmano l’accadere e più spesso il non accadere degli eventi, costruendo una trama solo apparentemente sconnessa di pensieri, in realtà una lenta e progressiva teoria dell’esistenza. L’io narrante finisce così per proiettare ansie e desideri in un curioso alter ego che pian piano gli ruba la scena e (forse) il destino.

Nell’attesa di tornare, prima o poi, a riveder la gente.

L’autore: Gabriele Di Luca (1967), livornese, risiede da oltre vent’anni a Bolzano, dove svolge le professioni di insegnante e traduttore. Editorialista del “Corriere dell’Alto Adige”, scrive inoltre per le testate “ff” e “salto.bz”.

Per le Edizioni alphabeta Verlag ha curato, insieme a Maurizio Ferrandi, i due volumi antologici Pensare l’Alto Adige (2017 e 2018) e tradotto il testo di Alexander Langer Südtirol ABC (2015).

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