venerdì, 4 Ottobre 2024

I Carabinieri della Compagnia di Pisticci hanno notificato 44 avvisi di garanzia a soggetti, dimoranti in Basilicata, Calabria e Puglia responsabili di spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, detenzione di armi, intestazione fraudolenta di beni e riciclaggio. Le indagini, condotte dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Pisticci, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica D.ssa Annunziata Cazzetta, hanno permesso di inquadrare diverse cellule criminali che, in autonomia tra loro, gestivano piazze di spaccio su comuni del versante ionico materano. Già nel corso delle indagini, eseguite con ausili tecnici e intercettazioni telefoniche, erano stati effettuati numerosi riscontri all’attività di spaccio, con arresti e sequestri di droga come quello eseguito in Metaponto, loc. Pizzica, SS 175, a carico di un 30enne materano, trovato in possesso di kg. 20 di Marijuana o sulla SS 106 a carico di un 40enne Bbernaldese, trovato in possesso di kg. 1 della stessa sostanza. Ulteriori 26 kg. sono stati sequestrati a Senise, a un 50enne materano e 20 kg sono stati sequestrati a Matera a un 30enne di origine calabrese. Numerosi sono stati anche i sequestri di altre droghe come cocaina e hashish. Le indagini hanno dimostrato inoltre diversi canali di 
di approvvigionamento per le diverse tipologie di sostanze nelle limitrofe Calabria e Puglia. La pericolosità dei soggetti è stata desunta anche dal possesso di armi di taluni degli indagati, in particolare un 60enne scanzanese e un 50enne di Matera, avevano la disponibilità rispettivamente di una mitraglietta e una pistola. Sequestrata, in Matera, anche una 7,65 a un uomo di Vibo Valentia.  
Uno di questi soggetti, di Scanzano Jonico, aveva intestato ad altri due uomini sempre di Scanzano beni di ingente valore tra i quali diversi appartamenti, un’imbarcazione di lusso, ecc.. Le indagini hanno dimostrato gli enormi profitti che questi criminali riuscivano ad ottenere nell’illecito mercato della droga  e la conseguente necessità di riciclare le somme di denaro sporco.
Toccherà ora agli indagati fornire eventuali difese o richiedere l’interrogatorio prima del rinvio a giudizio.
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