venerdì, 29 Marzo 2024

Pubblichiamo la lettera di don Pino Caiazzo alla chiesa di Matera-Irsina per morte di Benedetto XVI:

Carissimi,
il Papa emerito Benedetto XVI oggi è nato alla vita eterna!

Come non ricordare quel 19 aprile 2005, quando fu eletto Pontefice! Ero in giro a visitare le famiglie della comunità parrocchiale di S. Paolo per la benedizione annuale delle famiglie. Appresi in una casa della sua elezione. Subito ritornai chiesa per suonare le campane a festa e seguire la diretta televisiva.

Mi restarono impresse le sue prime parole: “Cari fratelli e sorelle, dopo il grande Papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte”.

Rimasi commosso e mi accorsi che le lacrime bagnavano le mie guance.

Di certo il suo pontificato è stato segnato da quelle prime parole. Uomo di Dio, di preghiera, teologo illuminato, capace di scrivere da solo un altro Concilio con la sua rinuncia al soglio pontificio nel febbraio 2013.

Ricordo con gioia l’ incontro con lui nel consegnargli un dono a nome della Comunità del Seminario Arcivescovile di Crotone-S.Severina, in qualità di Rettore. La sua dolcezza e timidezza, il suo sorriso, le sue parole, le sue mani quasi vellutate,… quanta tenerezza e fiducia mi trasmisero!

Uomo di cultura senza pari, con lo sguardo lungimirante verso tutta l’umanità, ha aperto strade nel possibile incontro  tra fede e ragione.

Uomo di preghiera nel sostenere il cammino della Chiesa, guidato dal suo successore, Papa Francesco, sapendo stare ai piedi della Croce e contemplarla. Una spiritualità che lo ha proiettato a guardare il futuro con speranza, e se da una parte ha saputo conservare la tradizione della Chiesa, dall’altra ci ha indicato una visione nuova, moderna della Chiesa stessa.  

Mentre ringrazio Dio per questo santo Papa che il Signore ci ha donato, ho pensato, per il “Te DEUM di stasera, se pur velocemente, di scrivere la preghiera che vi allego.

Uniti nella comune preghiera di ringraziamento e di suffragio vi abbraccio e benedico.

+Don Pino

Di seguito la preghiera di don Pino Caiazzo per la morte del Papa emerito Benedetto XVI

Signore quest’anno che si chiude ricordando come sempre san Silvestro,

si chiude all’insegna della nascita  alla vita eterna

del Papa emerito, Benedetto XVI!

Ti ringraziamo, Signore, per questo pastore dal cuore immenso

per il quale da sempre “il Natale è la risposta di Dio

al dramma dell’umanità in cerca di pace”.

Umile lavoratore nella tua vigna, Signore, ci ha insegnato che:

“Senza verità, la carità scivola nel sentimentalismo”

e l’amore si trasforma in un guscio vuoto

che ognuno riempie arbitrariamente.

Dono immenso e inestinguibile,

alla Chiesa e all’umanità intera

la bellezza, la dolcezza e la fecondità di un pastore

capace di parlare della profondità dell’amore

oltre le “emozioni e opinioni contingenti dei soggetti,

una parola abusata e distorta,

fino a significare il contrario”.

Ti benediciamo, Signore, al termine di quest’anno,

insieme a Benedetto XVI,

che si “trova di fronte a te, giudice ultimo della vita”,

amico e fratello che hai già patito tu stesso le sue insufficienze”.

E ancora: “Dove Dio scompare,

scompare anche la dignità assoluta della vita umana”.

Ti affidiamo la sua preziosa anima che ha sperimentato

fino alla fine dei suoi giorni terreni

“amicizia con te, il giudice della sua vita

e gli hai consentito di attraversare con fiducia la porta oscura della morte”

venerandoti incessantemente

ci ha addestrati alla speranza

 “tu, Dio, guidi la Chiesa, la sorreggi sempre

e anche soprattutto nei momenti difficili”

perché “la Chiesa è viva, è un noi”

una comunione di fratelli e sorelle nel Corpo di Gesù Cristo,

che ci unisce tutti ad un corpo solo.

Signore, grazie per Benedetto XVI,

esempio di grande maestro e umile pastore,

che sa mettersi da parte,

senza “abbandonare la Croce,

ma restando in modo nuovo presso il Signore crocifisso,

nel servizio della preghiera,

rimanendo nel recinto di S. Pietro”.

E’ tramite che ci “hai donato

tanti giorni si sole e di brezza leggera,

giorni in cui la pesca è stata abbondante;

vi sono stati anche momenti in cui le acque erano agitate

e il vento contrario, come in tutta la storia della Chiesa,

e tu, Signore, sembravi dormire.

Lui ha sempre saputo che in quella barca ci sei sempre

e ha sempre saputo che la barca della Chiesa non era sua,

non è nostra, ma è tua”.

Infine, Signore Dio, ti preghiamo per noi:

la sua lezione di vita donata, offerta e consumata

fino all’ultimo istante del suo pellegrinaggio terreno,

ci sia da esempio e ci aiuti a spogliarci dall’ipocrisia di una fede senza di te

per rivestirci della tua grazia

e ridare anima alla nostra vocazione di cristiani.

Così sia.

+ Don Pino

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