giovedì, 28 Marzo 2024

Uno sfondo di macerie, una base elettronico-rock, hip hop e ritornelli ipnotoci: “La vita è breve per sprecarla dietro a cose che non cambieranno mai. La gente vede si ribella ma non cambia mai. Guardo il cielo, prendo fiato, voglia di cambiare il mondo. Tu dimmi quando ci stai. Dito medio all’America e alla Russia che si fanno guerra per controllare la galassia”.

Ospite ieri sera su La7 a Non è l’arena, programma condotto da Massimo Giletti, il cantautore Giuseppe Povia ha presentato il brano “Dito medio” – fa parte del disco “Imperfetto” e, in anteprima, il video diretto da Marzia Boni e Anna Magno.

Un testo duro, capace di dire senza girarci attorno verità indiscutibili, come è nello stile di Povia: “Dito medio è un brano che prende ancora una volta le distanze da questo sistema qualunquista di democrisia
dove l’ipocrisia, la propaganda e la solita schizofrenia intellettuale portano la gente a fare ragionamenti troppo politicamente corretti e quindi di plastica invece che fare ragionamenti oggettivamente corretti, per comprendere il marcio di quella parte di società che merita appunto il dito medio.

Un letterale dito medio a tutto ciò che non mi piace ed è falso. – ha sottolineato Povia –  Ho voluto raccontare, descrivere la corsa al consenso facendo leva sul popolo, un atteggiamento che non è populismo ma individualismo proprio perché si cerca il consenso per sé stessi. Un dito medio alla democrisia, al politicamente corretto: preferisco essere odiato e cantare opinioni autentiche piuttosto che fare come chi è viscido, scivoloso che sta bene in ogni contesto, una corsa al consenso, a fare finta di essere ‘umili’, di essere sfigati e perdenti, facendo leva sul vittimismo. “.

Il video termina con un pensiero di Mark Twain: “Rompi le regole, perdona velocemente, bacia lentamente, ama veramente, ridi senza controllo, non rimpiangere niente che ti ha fatto sorridere”.

Rossella Montemurro

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