venerdì, 26 Aprile 2024

Riceviamo e pubblichiamo dall’avvocato  Angela Franchini, Presidente dell’Associazione Antiusura “Sviluppo e Legalità” di Matera:

È appena cominciato il tanto atteso anno nuovo che secondo le speranze e l’auspicio di  tanti avrebbe dovuto spazzare l’anno vecchio  e il suo carico di tragedie per  riportarci alla tanto agognata normalità; abbiamo ascoltato pochissime sere fa il messaggio augurale del nostro Presidente Mattarella che, ringraziando coloro che si sono adoperati per il bene comune durante questa malefica pandemia portatrice di morti e povertà diffuse, ha prospettato una ripresa sia sanitaria sia economica per il nostro paese. Sappiamo bene, infatti, come siamo tutti emozionalmente e fisicamente provati dopo quasi un anno di sacrifici e privazioni,  finanche dei nostri primordiali diritti di libertà.

Dopo tutte queste belle premesse, però, ci ritroviamo, a pochi giorni dall’inizio del 2021,  a fare i conti con l’entrata in vigore delle nuove regole previste dall’EBA ovvero l’Autorità Bancaria Europea, per la definizione di default che le banche dovranno applicare alle posizioni dei loro clienti.

 Queste nuove regole stabiliscono i criteri per considerare  in default   un  privato  correntista  o una impresa  commerciale che abbiano  uno scoperto bancario per più di novanta giorni consecutivi:  per quanto riguarda il singolo cittadino la somma dello scoperto è pari ad € 100,00  mentre per quanto riguarda l’ impresa la somma limite è  di 500 euro.

Con la dichiarazione di default la banca può procedere, a sua discrezione (???),  alla segnalazione alla Centrale dei Rischi, gestita dalla Banca d’Italia, che impedirà  al cittadino o all’impresa ogni possibilità di accesso  al credito anche per piccoli finanziamenti o semplici rinegoziazioni,  classificandolo  come un “cattivo pagatore”. Le regole dell’Eba stabiliscono , inoltre,   che non sarà più possibile – come in passato –  compensare il debito scaduto con altre linee di credito che il cliente può avere nei confronti della banca e che il cliente sarà considerato in default anche nei suoi eventuali ulteriori rapporti con la banca,  per  cui al cliente  segnalato  sarebbero bloccati tutti gli addebiti automatici, cosiddetti Rid, come quelli delle carte di credito o delle bollette delle utenze con il risultato, per il correntista,  di divenire insolvente anche nei confronti del fornitore del servizio.

Alcune associazioni di imprese hanno segnalato come queste nuove regole che già sono in vigore dal primo gennaio 2021 comporteranno grossi problemi per le imprese con una liquidità già ridotta a causa della crisi causata dalla pandemia da coronavirus.

L’avvocato  Angela Franchini, Presidente dell’Associazione Antiusura “Sviluppo e Legalità” di Matera,  segnala e sottolinea che il cittadino o l’impresa che viene esclusa dal circuito legale viene spinto necessariamente a far ricorso al circuito illegale dell’usura e in questo momento di difficoltà economica  per le famiglie e le imprese potrebbe essere ancora più difficile scongiurare questo pericolo: “L’Associazione che presiedo  rivolge un appello,  che si aggiunge a quello di migliaia di imprese e di cittadini già provati dalla crisi,  e chiede il rinvio di queste nuove regole almeno alla fine della pandemia;  fa appello inoltre,  alle banche e agli istituti di credito affinchè  assolvano alla funzione socio/economica che gli è propria.

 Le banche, infatti,  oltre che una dimensione votata al business, devono avere necessariamente una funzione sociale  per il benessere di tutti e non solo del grande capitalismo che rischia sempre più di essere onnivoro delle piccole  economie  familiari che  costituiscono la  gran  parte del  tessuto sociale”.

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