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“Data di nascita” a cura di Teresa Ciabatti: undici giovani scrittori in una polifonia travolgente

Prendete dieci racconti firmati da undici scrittori che, ciascuno per vari motivi, sono rappresentativi di una generazione, quella nata tra la metà degli anni Ottanta e la metà degli anni Novanta. Scrittori/artisti che hanno saputo guardarsi dentro, rinunciando a schemi e convenzioni e abbracciando la propria unicità – di volta in volta multiforme, perturbante, singolare. A unire le loro voci ci ha pensato la scrittrice Teresa Ciabatti – tra le più brave e audaci del panorama letterario contemporaneo – che con Data di nascita (Solferino) ha inaugurato la collana I pavoni da lei diretta.

Data di nascita vuole significare questo, il fatto che si nasce tutti i giorni, ogni volta che troviamo un altro pezzo di noi, ogni volta che ci scopriamo diversi. – scrive Ciabatti nella prefazione – Qui siamo dunque a festeggiare l’unbirthday di Lewis Carrol (Alice). Non si finisce mai di nascere – dicono gli undici scrittori e scrittrici, diversissimi tra loro, accomunati tuttavia dalla generazione. Far parte della generazione cresciuta da sola, i ragazzi madre come li definisce Achille Lauro. Cresciuti senza adulti in quanto i genitori lavoravano, e i nonni non c’erano (lontani, morti). Eccoli bambini liberi con il mondo a portata di mano – fosse anche una televisione o un computer attraverso cui navigare in rete. Diventare grandi per questa generazione non è stato un passaggio, tantomeno una meta. Bensì una realtà fin dall’inizio, una condizione a cui adattarsi”.

La famiglia, in tutte le sue sfaccettature è il nucleo pulsante di questa polifonia travolgente.

Ci sono esordienti assoluti tipo Ilaria Caffio (il suo primo romanzo uscirà il prossimo anno); autori relativamente giovani che si sono già imposti con le loro opere, ottenendo riconoscimenti importanti, come Jonathan Bazzi e Giulia Carminito; autori doc – Tommaso Giagni, Mattia Insolia, Ginevra Lamberti – e altri che alla scrittura letteraria affiancano quella cinematografica – Elisa Casseri, Pietro Castellitto, Damiano e Fabio D’Innocenzo – fino alla rivelazione Fumettibrutti, Josephine Yole Signorelli, fumettista e attivista italiana. Il bello dei loro racconti è che permettono di perdersi in considerazioni e situazioni forti, spesso al limite. Sono testi in grado di offrirci narrazioni alternative su ciò che riteniamo scontato.

Emblematiche queste riflessioni nel racconto di Castellitto: “Non possedevo neanche eppure già andavo formando un senso di nausea verso la mia generazione e i suoi intimi vezzi: la fitta maglia di ipocrisie e convenzioni, strategie etiche. Le brame, le mire, i sogni incontrollati e le ossessioni per tutto quanto fosse nobile, sano, edificante, costruttivo. La salvazione totale di ogni forma d’esistenza, da fare arrossire Dio. Noi volevamo salvare tutto: i pinguini, i mari, i fiumi, gli insetti, i microbi, i panda, la sabbia, la neve, le foglie, la Terra intera. La messa a morte del sentimento selettivo”.

Rossella Montemurro

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