venerdì, 29 Marzo 2024

Tricarico, riqualificazione dell’area “Borgo Saraceno”. L’architetto Trabace, progettista: “Rigenerare non vuol dire solo ricostruire le parti di un organismo, ma anche riattivarle in modo che si possano reintegrare nei suoi meccanismi meglio di prima”

Sono terminati i lavori, nel Comune di Tricarico, per la riqualificazione urbana e realizzazione di alloggi da destinare ad edilizia residenziale pubblica nell’area “Borgo Saraceno”. Progettista dell’intervento l’architetto Giuseppe Trabace, capogruppo RTP e direttore...

Secondo la tradizione, il fragore dei campanacci agitati a ritmo cadenzato e quasi ipnotico allontana disgrazie e spiriti maligni propiziando così un buon raccolto annuale. La campana assume dunque il significato di talismano artistico ricco di energia positiva.

E proprio i campanacci, insieme a una trentina di miniature di personaggi ispirati ai “liberi suonatori di campanacci” e campane di varie dimensioni utilizzate durante la due giorni (15 e 16 gennaio) a San Mauro Forte, sono i protagonisti della mostra “Riti e Miti. Il Campanaccio nei Sassi”, fino al 31 agosto nella chiesa Mater Domini in piazza Vittorio Veneto a Matera. Li ha realizzati l’artista Rocco Giammetta che da un po’ di anni (“Da quando sono in pensione” precisa) si diletta a forgiarli e lo fa con fierezza perché sono anche i suoi i campanacci a riecheggiare durante la festa. E se non è da tutti realizzarli, non è neanche da tutti provare la stessa passione, fortissima, nei confronti di una tradizione che, fatta salva la pausa imposta dalla pandemia, si perpetua nel tempo: Rocco Giammetta, classe 1940, è un artigiano che trasferisce su sculture di ferro – in modo indelebile – le radici profonde e l’attaccamento a una terra, a un paese, San Mauro Forte ispirandosi al “Campanaccio”. L’unico cruccio che Rocco confida è l’assenza di giovani desiderosi di imparare. Per ora, solo suo nipote Simone, di 14 anni cerca di carpirne i segreti.

A corredo della mostra anche “Campanacci, rintocchi magici”, un video-documentario di una decina di anni fa firmato da Isa Grassano e Lucrezia Argentiero.

Una curiosità: la mostra è stata un regalo che la figlia Anna ha voluto fargli. Era in programma nel 2020, per gli ottant’anni del papà ma il Covid ha fatto saltare i piani.

L’esposizione è realizzata con il patrocinio del Comune e l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Matera – Irsina in collaborazione con l’Ufficio Mostre ed Eventi della Società Cooperativa Sociale “Oltre l’Arte”. È possibile visitare la mostra tutti i giorni dalle 10 alle 13; sabato, domenica e festivi anche dalle 17 alle 20.

Rossella Montemurro

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