venerdì, 19 Aprile 2024

In occasione della presentazione del Report sulla Sanità ospedaliera della Regione Basilicata, a cura del Circolo Culturale La Scaletta, il Presidente Paolo Emilio Stasi comunicò che, sui problemi della Sanità, si sarebbe costituito un osservatorio permanente all’interno dello stesso Circolo, con lo scopo di tenere alta l’attenzione  su un servizio pubblico, fondamentale per la sicurezza dei cittadini. La condizione della Sanità ospedaliera lucana è da anni in drammatica crisi, come è emerso dal Report, e la tragedia Covid ha ulteriormente evidenziato i disservizi e le carenze. Si aggiunga che la Regione Basilicata ha annunciato da tempo un nuovo Piano regionale della Sanità per cui è d’obbligo, soprattutto nella situazione attuale, essere vigili, tentare di informare i cittadini e provare a scongiurare il reiterare politiche sanitarie che tanti danni ha prodotto.

Tutto questo è in linea con l’impegno civico, ma di collaborazione con le istituzioni, che il Circolo La Scaletta si è umilmente assegnato.

Il 27 Luglio 2021 è stato ufficializzato dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGE.NAS.) un Documento Tecnico, commissionato dalla Regione Basilicata, allo scopo di fornire elementi utili e positivi alla delineazione del Piano Sanitario Regionale, in via di elaborazione. Dal momento che il documento AGENAS è fondato su dati oggettivi di attività ospedaliera, desumibili dall’analisi delle Schede di Dimissione Ospedaliera, ad essa viene attribuito autorevolezza di analisi di dati incontrovertibili.

Il Documento Tecnico, come si è detto, è il primo passo verso la redazione del nuovo Piano Sanitario Regionale per cui Il Circolo – grazie alla dedizione ed impegno del dott. Angelo Andriulli, già autore del Report, e con il contributo del gruppo di lavoro interno al Circolo de La Scaletta – ha prodotto un documento di commento al lavoro di AGE.NAS.

Il documento integrale è a disposizione di tutti visitando il sito www.lascaletta.org.

Qui si vogliono riportare alcuni punti significativi.

Il Documento Tecnico elaborato dall’AGENAS rappresenta una fotografia oggettiva della performance dell’assistenza sanitaria, erogata in Regione nell’anno 2019. In quanto tale, esso non può far altro che stigmatizzare con obiettività assoluta l’efficienza del sistema ospedaliero lucano, ma nulla può esprimere sulla professionalità e competenza degli operatori sanitari. È convincimento de La Scaletta che qualsiasi nuova proposta legislativa, sia pure basata su dati solidi, come quelli evidenziati nel Documento Tecnico, si risolverà in una meccanicistica riorganizzazione del sistema, ma non inciderà sulla qualità delle cure che si intendono erogare, dal momento che esso nulla indica circa il miglioramento delle professionalità attualmente operanti nelle nostre strutture ospedaliere. Per esemplificare: un bolide di Formula 1, per quanto avanzato possa essere sul piano tecnologico, non avrà performances ottimali se affidato alle mani di un pilota non adeguato! È facile prevedere come qualsiasi proposta di efficientamento riorganizzativo in questo ambito non sarà coronata da successo se non corroborata da opportuni  programmi di aggiornamento continuo delle competenze degli operatori. 

A tal fine si evidenziano alcuni programmi che si ritengono indispensabili ed imprescindibili se si intende veramente ridurre la mobilità sanitaria extra-regionale.

I livelli su cui agire potrebbero essere:

  1. Attrarre competenze sanitarie attualmente carenti.

Nel Documento Tecnico si evidenzia notevole carenza di medici chirurghi e, in particolare, ortopedici. Nelle more che si mettano in atto programmi formativi per specialisti in tali branche, una opzione da esplorare è lo stabilire convenzioni con Università di Regioni confinanti per l’invio di professionisti già formati.

  • Formazione di specialisti.

Data l’attuale carenza di medici laureati e, in conseguenza di medici specialisti, si vuole richiamare la disposizione legislativa che consente l’iscrizione soprannumeraria di laureati in varie scuole di specializzazione, purché un Ente (ad es. la Regione Basilicata) si faccia carico dei relativi oneri. Tali borse di studio dovrebbero essere riservate a laureati lucani, ai quali si dovrebbe richiedere, una volta specializzati, di svolgere la loro opera per almeno 5 anni in presidi ospedalieri regionali.

  • Formazione continua degli operatori attualmente in servizio negli Ospedali regionali.

Attualmente questo dovrebbe essere assicurato dai programmi di Educazione Continua Medica (ECM) che si risolve unicamente in un aggiornamento solo teorico, la cui ricaduta pratica è dubbia. Si propone l’implementazione di stages presso Centri di Eccellenza nazionali ed esteri, che prevedono la frequenza per un periodo temporale limitato di medici già inseriti negli organici dei nosocomi lucani.

  • Obiettività delle valutazioni concorsuali delle figure professionali da assumere.

L’attuale normativa in campo concorsuale non consente di individuare il professionista più qualificato cui affidare un certo compito lavorativo, in quanto alla commissione esaminatrice, composta da 3 esaminatori medici, è richiesto di selezionare una terna di candidati da sottoporre al giudizio, finale ed insindacabile, del Direttore Generale. Nelle more che si appronti un cambio legislativo nella normativa vigente, ci limitiamo a richiedere di rendere di pubblico dominio i curricula dei vari candidati.

  • Monitoraggio costante delle attività svolte nelle varie unità operative complesse.

Si auspica l’implementazione, in ogni struttura ospedaliera regionale, di un servizio Programmazione e Gestione, che produca mensilmente uno specchietto per ciascuna Unità Operativa, attestante i dati dell’attività svolta. A questa opera di ricognizione dovrebbe corrispondere, poi, un’azione premiante, incentivante l’operato della Unità Complessa valutata.

In conclusione, nell’esprimere apprezzamento per il lavoro svolto dall’AGENAS per conto della Regione Basilicata, che conferma il valore del Check-up sulla rete ospedaliera regionale presentato nel maggio u.s. dal Circolo La Scaletta, non si può non evidenziare che le proposte tecniche avanzate nel Documento, seppure necessarie, non appaiono in grado, da sole, di risolvere le difficoltà in cui attualmente insiste l’assistenza sanitaria regionale. Occorre, quindi, un’azione legislativa volta a migliorare, potenziare e riqualificare, anche e soprattutto, le professionalità presenti ed operanti nelle strutture sanitarie regionali.

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