venerdì, 28 Marzo 2025

“Noi del Gis la guerra, quella vera, la conosciamo bene. L’abbiamo vista e affrontata in Iraq, in Afghanistan, nei Balcani. In Italia non ci siamo mai sentiti in guerra, nemmeno quando saltammo sul supercarcere di Trani. Ci siamo sentiti, più che mai in quel momento, carabinieri che intervenivano contro dei criminali che potevano nascondersi dietro sigle e ideologie politiche più diverse, ma per noi restavano esclusivamente dei delinquenti. E come tali li abbiamo affrontati, restando nei limiti stabiliti dalla legge.

Abbiamo represso con decisione l’inevitabile desiderio di vendetta per rispettare il giuramento fatto anni prima, dopo il quale diventammo fi di servitori dello Stato. Come ripete il motto che si può leggere sul muro di ogni caserma dei carabinieri, noi siamo: «Nei secoli fedeli». Abbiamo dimostrato loro che, pur essendo guerrieri con una preparazione eccezionale, abbiamo saputo mantenere la nostra umanità.”

Il coraggio, la saggezza, l’esperienza e l’umanità di Comandante Alfa – tra i fondatori Gis, il Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri voluto nel 1978 dall’allora Ministro dell’Interno Francesco Cossiga – si riflettono in queste parole. Sono tratte da Liberate gli ostaggi. L’esordio del GIS: l’assalto al supercarcere di Trani (Longanesi), il nuovo libro di questo personaggio eccezionale, un Luogotenente dei Carabinieri con 47 anni di carriera e che per oltre trent’anni è stato protagonista delle missioni del Gis, successivamente istruttore del reparto e, infine, dell’Ucis (Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale).

In questo libro Comandante Alfa ripercorre la prima azione del neonato Gis nel supercarcere di Trani, il 29 dicembre 1980, dove, dopo un tentativo di evasione, un gruppo di brigatisti prese in ostaggio diciotto agenti di custodia asserragliandosi nel reparto di massima sicurezza del penitenziario.

“Ci aspettava un inferno con i dannati in libertà, ed eravamo tutti consapevoli di stare per saltare a piedi pari tra le sue fiamme. Ed era il nostro esordio ufficiale, la nostra prima azione davanti all’intera Italia!

Non potevamo permetterci di fallire. Non c’era concesso neanche il più piccolo errore. C’era in gioco non solo la vita degli ostaggi, ma anche la credibilità dello Stato italiano e la vita stessa del nostro Reparto”.

La cronaca di quelle ore concitate si intreccia agli anni del terrorismo e alla filosofia del Gis: un reparto che non ha volti né nomi, colpisce e torna nell’ombra; è pervaso da un forte spirito di squadra e i militari che lo compongono hanno la capacità di trasformare la paura in coraggio. Non solo, per il Gis “prima di tutto bisogna salvare l’ostaggio o gli ostaggi, poi catturare e solo in caso estremo neutralizzare i «cattivi». L’incolumità dell’operatore è all’ultimo posto”.

Nervi saldi, muscoli d’acciaio, giorni al Cpt, il Centro di perfezionamento al tiro di Roma, per corsi intensivi all’uso di pistole e armi di precisione contro bersagli discriminati; corsi per conoscere gli esplosivi, addestramenti nelle immersioni subacquee e nelle arrampicate in montagna: eppure, i militari del Gis non sono dei Rambo ma uomini estremamente equilibrati.

“Con il passare degli anni – afferma – mi sono reso che non si può sfuggire al proprio destino. Allo stesso modo è inutile tentare di nascondersi dalle proprie paure, prima o poi inevitabilmente te le ritrovi di fronte e devi affrontarle”.

Il comandante Alfa ha alle spalle un curriculum militare impressionante: Medaglia Mauriziana al Merito di dieci lustri di carriera militare; Medaglia Afghana Loya Jirga consegnata dal presidente Hamid Karzai per l’Operazione Corona; Croce Commemorativa per l’Attività di soccorso internazionale in Iraq; Croce Commemorativa per il Mantenimento della pace in Afghanistan, Croce d’Oro al merito dell’Arma dei Carabinieri. Ha ricevuto elogi militari per le sue varie missioni, tra cui: Kabul (Afghanistan); Missione IFOR e Missione SFOR Mostar (Bosnia Erzegovina); Missione Antica Babilonia Nassiriya (Iraq); Missione NTM – I Baghdad (Iraq); numerosi i suoi riconoscimenti istituzionali: Commendatore al Merito della Repubblica italiana; Cavaliere dell’ordine Militare d’Italia; Ufficiale Ordine Merito della Repubblica italiana; Cavaliere Ordine Merito della Repubblica italiana. Ha pubblicato con Longanesi i libri Cuore di rondine (2015), Io vivo nell’ombra (2017), Missioni segrete (2018), Dietro il mephisto (2020) e Parola d’ordine: proteggere (2022), che hanno avuto tantissimi lettori.

Rossella Montemurro

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