venerdì, 19 Aprile 2024

Pubblichiamo la recensione del Prof. Giovanni Caserta, critico letterario, del libro di Antonella Radogna Ciò che sai amare (Passigli Poesia, 2022)

La poesia, come l’arte in genere, diciamo la letteratura, può creare smodate illusioni e, con esse, situazioni fallimentari sul piano esistenziale. La letteratura fa bene a tutti, ma può far male a chi la coltiva, se diventa motivo unico di vita. Innanzitutto s’ha da essere buoni lavoratori, buoni figli, buoni genitori, buoni cittadini e, poi, se capita, buoni poeti. Così la pensava anche il Manzoni.

La letteratura, assunta come unica ragione di vita, fece male a Leopardi, come fece male a Pavese e a molti altri.

La raccolta ultima di Antonella Radogna, merita, invece, in tutta sincerità, ogni mio apprezzamento. Intanto non è una raccolta, ma piuttosto un poemetto o un carmen continuum. Lo si evince, del resto, dal fatto che le singole liriche sono senza titolo, è evidente che l’autrice abbia voluto dare ai versi una continuità che solo il bianco della pagina divide, alla Neruda, Rafael Alberti o alla Garcia Lorca.

Sto citando poeti spagnoli, perché alla poesia spagnola ho pensato, apprezzando la ricchezza di simboli utilizzati da Antonella, che, va detto a suo merito, non sono funamboleschi, ma chiaramente percettibili. Essi fluiscono con limpidezza e raffinata musicalità.  È riuscita, peraltro, nonostante l’unicità e la continuità del tema, ad evitare la monotonia, anche perché quei versi non sono un gioco dilettantesco o un divertimento. Vi leggo una esperienza veramente vissuta e sofferta, che, nella continuità e unicità del tema, ha sfumature diverse, situazione per situazione, momento per momento, come modulazioni in una sinfonia. Proprio come sono le situazioni amorose, che sono sempre diverse se sinceramente vissute, e sono pur sempre uguali. Dietro vi è dimestichezza con la poesia in genere, anche se soprattutto straniera, cui si aggiungono una cultura di fondo, orecchio e coraggio, fino a qualche arditezza.  Personalmente, avrei intitolato la raccolta ”Canto d’amore” o “Sinfonia d’amore”, ma a parte questo, faccio i miei  auguri e complimenti sinceri ad Antonella Radogna.

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