sabato, 20 Aprile 2024

“(…) Io avevo ben chiara la differenza tra la realtà e i miei sogni, perlopiù osceni e scriteriati, solo che avevo la presunzione di trasformarcela la realtà nei miei sogni. E l’apoteosi della follia era che in effetti, sempre più spesso nella mia realtà (e di conseguenza in quella di chi mi stava vicino) accadevano cose che rassomigliavano a un sogno mio. (…)”.
Irriverente e scanzonata, fantasiosa e sconclusionata: quella di Clementina, l’io narrante di Che cosa fanno i cucù nelle mezz’ore (Fandango) di Carla Fiorentino è una voce martellante che fin dalle prime pagine marca stretto il lettore, senza lasciargli scampo. Clementina è attorniata da amici fuori dal comune: se lei conta le macchie sul soffitto e parla con gatti immaginari, Porno ha una cartella sul desktop dell’ufficio chiamata “ancora di salvezza” piena di film porno, Pusher si affida ai libri, Flavia cura con le pietre, e Clara è rimasta bloccata nel limbo dell’università. Imprigionata psicologicamente nell’incertezza del futuro, come i suoi amici, Clem sembra intravedere una prospettiva rosea nella scoperta fatta in mansarda da Clara: un’intera collezione di quadri monotematici firmata dal padre, morto da poco.
Il soggetto principale è sempre quello, la vagina: “(…) Le proprietarie cambiano ma il particolare in primo piano è sempre lo stesso”. Un potenziale terno al lotto che potrebbe scuotere Clem e gli amici dalle loro vite precarie che si trascinano nella Roma dei primi anni 2000 e nel ricordo di Elettra, ormai lontana, dalla quale tutti sono stati sedotti. Ma per Clementina, riuscire a convincerli non è un’impresa facile, soprattutto quando un presente senza responsabilità li fagocita facendoli sembrare tanti Peter Pan troppo cresciuti.
La Fiorentino ha uno stile che travolge, ritmato e con una trama che ha tratti di colore intenso. Clementina è un fiume in piena, capace di divertire ma anche di far riflettere con i suoi pensieri che molte volte non mancano di spessore: “(…) Ecco, era lì l’origine del mio disagio a quei tempi: nella capacità di prendere le distanze dalle cose più vicine fin quasi a dimenticarle”.
Che cosa fanno i cucù nelle mezz’ore è originale – decisamente – e molto fuori dagli schemi.
Carla Fiorentino nasce a Cagliari nel 1979. A 19 anni lascia la Sardegna per studiare a Roma, dove si Laurea in Sociologia della Letteratura e inizia subito il suo viaggio nel mondo editoriale che dura da ormai quindici anni. Che cosa fanno i cucù nelle mezz’ore è il suo primo romanzo.

Rossella Montemurro
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