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“Che cosa è la virtù?”, una riflessione del prof. Incampo

Vi siete mai chiesti che cosa è la virtù?

Proviamo a farlo insieme.

La virtù è una disposizione abituale e ferma a fare il bene.

Ecco perché questa consente alla persona non solo di dare il meglio di sé, ma di cogliere soltanto buone azioni.

Infatti Sa Paolo così scrive ai Filippesi: “In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.”

La persona virtuosa ricerca sempre il bene e lo sceglie in azioni concrete.

Diceva San Gregorio di Nissa: “Il fine di una vita virtuosa consiste nel divenire simili a Dio”.

Scommetto che pure a voi, in questo momento, vi verranno i brividi.

Questo significa che dobbiamo essere convinti che le virtù umane sono ferme abitudini, stabili disposizioni, perfezioni abituali della volontà e dell’intelligenza che regolano le nostre azioni, ma soprattutto ordinano le nostre passioni e guidano la nostra condotta secondo la ragione e la fede.

Solo così le nostre azioni procurano felicità, padronanza di sé, e gioia per condurre una vita moralmente buona.

Mi verrebbe da dire che l’uomo virtuoso è colui che liberamente pratica il bene.

Ecco perché la virtù sono frutti di atti moralmente buoni.

Le quattro virtù cardinali sono: “Prudenza, temperanza, fortezza, giustizia.”

Nel libro della Sapienza leggiamo: “Se uno ama la giustizia, le virtù sono il frutto delle sue fatiche. Essa insegna infatti la temperanza e la prudenza,
la giustizia e la fortezza, delle quali nulla è più utile agli uomini nella vita
.”

Stiamo attenti a non confondere la prudenza con la timidezza o la paura, o peggio con la doppiezza e la dissimulazione.

Gli antichi dicevano che la prudenza dirige le atre virtù indicando loro regola e misura.

Riflettete: è la prudenza che guida immediatamente il giudizio di coscienza.

L’uomo prudente decide e ordina la propria condotta seguendo proprio questo giudizio.

In conclusione: grazie alla virtù della prudenza applichiamo i principi morali ai casi particolari senza sbagliare e superiamo i dubbi sul bene da compiere e sul male da evitare.

Nicola Incampo

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