venerdì, 29 Marzo 2024

“Sta crescendo la qualità complessiva di un sistema di alleanze: abbiamo coinvolto una quindicina di realtà e questo credo che sia già un risultato, non usuale per il nostro territorio. Non siamo più singoli, non abbiamo più bisogno di qualcuno che debba indicarci una strada. Siamo una comunità”.

Lo ha ribadito Vito Epifania ieri, nell’ultimo appuntamento con Care For 2020.

Contenuti, sostanza, spessore: le parole pronunciate durante la tre giorni dell’iniziativa promossa dall’associazione Matera 2019 e prodotta dall’agenzia di comunicazione Diotima (www.diotimagroup.it) sono state ricche di significati, i concetti espressi sono le basi per una ripartenza all’insegna del “prendersi cura”.

È stato proprio “Ricostruire le comunità attraverso la cura e la partecipazione” il tema dell’edizione appena conclusa: “Un titolo che è quasi un obiettivo”, ha sostenuto il presidente dell’associazione Matera 2019 Francesco Salvatore.

In streaming su TuttoH24, incontri di tipo politico imprenditoriale si sono alternati a momenti di attività culturale e a spazi in cui sono state rilanciate le azioni che attraverso il progetto Care For alcune realtà i stanno ponendo in essere in funzione della stipula di patti di collaborazione per lo sviluppo della città di Matera.

Non sono mancate letteratura, arte e musica: discipline che, è stato dimostrato, riescono a prendersi ampiamente cura delle fragilità.

L’ultima giornata è stata caratterizzata, dopo l’introduzione di Isabella Marchetta, dal webinar, ““Responsabilizzare” una Comunità attraverso la Gestione Condivisa dei Beni Comuni: Regolamento e Patti di Collaborazione”.

“In primis, consideriamo le persone non portatrici di bisogni ma portatrici di risorse. – ha affermato Pasquale Bonasora di Labsus Puglia – Che cosa fa un patto? Mette in luce le risorse immateriali di una comunità proprio perché per noi ogni persona è una risorsa. Ogni persona dovrebbe mappare anche le risorse spaziali di una città, spazi verdi e immobili abbandonati. Immaginate, per la ripartenza delle scuole di coinvolgere le associazioni, gli  insegnanti e i cittadini per mappare il territorio sugli spazi disponibili e capire che cosa è necessario per rendere quegli spazi fruibili agli studenti. Il secondo elemento è l’approccio collaborativo invece che competitivo. Il terzo elemento è favorire un approccio collaborativo attraverso la coprogettazione”.

Dora Capozza de “Il Carrubo” ha illustrato il progetto “Pedopolitana e città verde, un’opera rivoluzionaria a Matera” mentre Antonio Montalbano dell’ANCRI (Associazione nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana) sezione Matera/Policoco, ha sottolineato come la sinergia tra pubblico, privato, profit e no profit possa migliorare il vivere sociale, la qualità della vita di ciascun individuo

Isabella Marchetta, membro del direttivo di Italia nostra sezione di Matera, ha presentato il progetto dal titolo “Le trame del passato recente per rigenerare il tessuto dei quartieri”: “Credo che una delle possibilità più importanti per mettere in collegamento gli abitanti di un quartiere sia quello di far leva su un passato comune, in particolare un passato recente che si basa sulla partecipazione emotiva. Questo progetto ha come finalità la conservazione delle microtracce del passato all’interno della città e la costruzione di cose comuni. Matera si mostra un luogo particolarmente fecondo perché deve al suo passato recente ancor più che al passato remoto la sua fama.

È un approccio etico al microsistema dell’urbanistica dei quartieri che attraverso il ricordo che diventa memoria, sollecita empatia nella sfera interna e sviluppa all’interno un approccio etico più profondo con la realtà in generale”.

Nico Andrulli, direttore artistico di “Care For” ha illustrato il progetto “Villa Longo. Quartiere laboratorio”.

Per l’Anti-Fragility Zone, sessione curata da Marchetta e Andrulli “L’arte che si “prende cura”  delle fragilità” ha avuto come protagonista “Parblè. Emporio del riciclo”, i materiali di scarto trasformati in opere d’arte con gli artisti Paolo Scozzafava e Giulia De Pace.

Infine, Mino Di Pede, Francesco Salvatore e Vito Epifania, sulla scia del bilancio positivo dell’edizione 2020 di Care For hanno promesso un “Care For… off” quanto prima.

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