Nell’Open Space APT di Piazza Vittorio Veneto a Matera si è svolto il Congresso regionale Uisp di Basilicata che ha visto l'elezione a presidente di Giuseppe Pecora, il quale rimarrà in carica per il quadriennio 2025-2029. Pecora succede a Michele Di Gioia, eletto -...
“Perché era capitato proprio a me?
E a quel punto cominciavo ad arrovellarmi con i se e con i ma, pur sapendo che mi sarei sentita peggio.
Qual è stato il momento in cui potevo ancora salvarmi? E se quel giorno non fossi andata al luna park? E se avessi avuto l’influenza e non fossi riuscita ad alzarmi dal letto per tutto il giorno?
E se i miei genitori avessero scoperto la mia bugia, cioè che ci andavo da sola e non con la mia amica Ella?
Me lo avrebbero impedito? E se lo Stronzo, all’ingresso del luna park, mi avesse offerto i confetti alla frutta invece delle mie caramelle preferite? Avrei resistito alla tentazione?
E la domanda più terribile di tutte: e se lo Stronzo avesse scelto un’altra?
Io avrei vissuto una vita normale. Lui avrebbe distrutto l’innocenza di un’altra bambina.”
Ira, nomen omen, una ventenne brillante ma piena di ossessioni, decide di rivolgersi a Clarissa, una delle psicologhe più mediatiche della Finlandia. Regina dei talkshow, con un’immagine impeccabile – tailleur griffato e tacco dodici -, sicura di sé. Ma Clarissa viene destabilizzata dalla nuova paziente. Probabilmente non riesce a gestirla: troppo silenziosa, ombrosa, ermetica. La sua presenza la inquieta, è una ragazza molto depressa, a forte rischio suicidio. Ira ha bisogno di Clarissa non come terapeuta: sarà il suo alibi alla scia di delitti che sta commettendo – è un’assassina seriale, una spietata killer di uomini –, ma ancora non sa chi davvero ha di fronte.
È un gioco di specchi Butterfly (Longanesi, traduzione di Delfina Sessa) l’esordio di Martta Kaukonen, un grande successo di pubblico e di critica in Finlandia e in tutta Europa. Tradotto in 16 paesi, arrivato in vetta alle classifiche dello Spiegel in Germania, presto diventerà una serie tv.
In questo thriller mozzafiato nel quale niente è come sembra, oltre alle voci di Ira e Clarissa si alternano quelle di Pekka, il marito di Clarissa, e del giornalista Arto. Psicologie complesse, tra loro intrecciate in capitoli brevissimi che danno ritmo e suspense alla storia. Di certo, fin dalle prime pagine, c’è un omicidio e il passato traumatico di Ira. Pian piano ci si rende conto che dietro le apparenze degli altri personaggi ci sono crepe e non detti. Ira e Clarissa prendono a turno la parola per spiegare il proprio punto di vista e crearsi la propria via d’uscita. Alla fine non ci sarà più nessuno a cui credere, e al tempo stesso tutto sembrerà terribilmente chiaro: le parole occultano, manipolano, ingannano o guariscono?
La Kaukonen vive a Helsinki. Prima di diventare una scrittrice a tempo pieno è stata critica cinematografica per i più importanti giornali nazionali.
Rossella Montemurro