giovedì, 25 Aprile 2024

 

“Ai piedi delle parole cerco il nome mio di uomo / dagli uomini scelto per camminare sotto il suono del mondo / l’avorio delle dita / apre l’alfabeto delle labbra / affacciate alle camicie. / Sono il sogno sognato nelle luci capovolte / cadute piano sulle strade / dove il tempo recita un solo giorno / nel sorriso / distendo gli abiti dei mille volti / indossati per altri volti ancora / dove l’anima comincia / in silenzio a celebrare / il luogo scelto / per essere città / ghetto centro / in braccio al sole”.

In Blue (Hermaion edizioni, prefazione di Andrea Galgano, postfazione di Sergio Ragone, bandella firmata da Gianluca Caporaso) Francesco Cosenza gioca con le parole e i significati, è profondo e visionario insieme. L’autore scandaglia i sentimenti, le sensazioni, le percezioni dando loro una voce autentica e ricercata. Ed è inevitabile rimanere rapiti dalle sue liriche nelle quali il presente diventa rarefatto e anche le cose più piccole, grazie all’eleganza della penna di Cosenza, si fanno poesia, versi ora leggeri ora sofisticati.
“Cucio il velo del sorriso / e qualcuno mi porge la luce / nelle stoffe dei giorni.”
Le parole sono scelte con cura in una musicalità diffusa che si insinua nell’animo del lettore, lo scuote, lo illumina, lo accompagna in un percorso nel quale le sensazioni prevalgono sul resto – Cosenza è un maestro nel “sentire”.
Come ha scritto Sergio Ragone nella postfazione: “Questa opera è destinata a restare tra le gesta letterarie più significative della nostra esistenza, non vi è dubbio. Ogni poesia, ogni frammento suggerito, alla fine ci appartiene perché è un luogo nel quale possiamo abitare sentendoci a perfetto agio. Di questa casa costruita per i nostri sentimenti, Francesco Cosenza si fa architetto e costruttore, operaio e imbianchino, ingegnere e custode”.
Francesco Cosenza è nato a Potenza, dove vive e lavora. Giornalista pubblicista, ha collaborato con numerose testate giornalistiche locali ed è membro della rivista scientifica trimestrale di varia cultura Leukanikà. Collaboratore, ormai da diversi anni, del Premio Letterario Basilicata, ha pubblicato la sua prima silloge “Paesaggi” nel 2013.
Rossella Montemurro

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