giovedì, 25 Aprile 2024

“Se sul fronte sanitario, in piena pandemia, i protagonisti sono stati i medici, sul fronte dell’economia ci sono stati i commercialisti.”

Marianna Zambrella – commercialista di Bernalda dove ha uno studio insieme alle colleghe Rocchelia Scarcella e Annamaria Carbone mentre su Matera ne ha uno con la collega Carmela Dibernardi – racconta come è cambiata l’attività del commercialista e l’approccio con i clienti durante la pandemia: “Siamo stati un vero e proprio supporto per le aziende, tra colleghi abbiamo collaborato tanto. Abbiamo cercato in tutti i modi di sostenere i nostri clienti cercando anche la più piccola briciola come contributo per poter garantire un’entrata. Io mi sono molto spesa su questo, intercettando tute le misure della Regione: sono state varie ma ovviamente hanno ristorato soltanto in parte quelle che erano le entrate precedenti. Però, quanto meno, hanno consentito di sopravvivere fino a oggi”.

Non sono mancati casi umani, lampanti fin dall’atteggiamento dei clienti che si rivolgevano a lei: “Ci sono state situazioni che mi hanno fatto dispiacere molto, incontri in cui notavi sia le difficoltà di chi ti stava di fronte sia a volte un lasciarsi andare. Ci sono state persone che anche quando hanno avuto la possibilità di riaprire erano incerte, non volevano farlo, non avevano la visione di lungo periodo rispetto all’andamento della situazione del Covid e quindi temevano di riaprire per poi richiudere con i relativi problemi delle assunzioni. Insomma, sono state parecchie le situazioni particolari e noi abbiamo sempre cercare di essere anche un po’ psicologi e dare un po’ di forza”.

“Nel 2020 – aggiunge – siamo stati colti tutti impreparati, nell’immediatezza ci sono state molte difficoltà nella gestione del quotidiano e noi commercialisti siamo stati subissati dalle richieste perché soprattutto coloro i quali avevano delle imprese si sono trovati da un giorno all’altro senza nessun tipo di introito e un sacco di spese (locazioni, utenze e quant’altro). Le spese infatti continuavano ad esserci, senza nessuna possibilità di integrare con dei ricavi finché non sono intervenute misure a sostegno. In particolare, mi occupo della finanza agevolata e sono riuscita a coprire le esigenze di molti cercando di intercettare tutte le misure per far fronte al problema del Covid. Abbiamo cercato di ristorare in qualche modo le imprese”.

Tra le attività seguite da Marianna per fortuna nessuna ha dovuto chiudere definitivamente:  “Al momento ci sono riusciti grazie ai ristori e, nelle piccole realtà, i titolari dei locali hanno per esempio  evitato di chiedere gli affitti. Situazioni più complesse le ho rilevate per i ristoratori, per le attività dello spettacolo nonché per le palestre che hanno avuto un fermo quasi totale. Sono passati da ricavi altissimi a quasi zero con tanti dipendenti rimasti in cassa integrazione, molti erano soltanto collaboratori sportivi che hanno avuto ristori dall’INPS. Alla fine queste attività hanno perso centinaia di migliaia di euro, davvero tanto. Alcuni ristoratori, in particolare quelli che avevano anni di attività alle spalle sono riusciti a far fronte alle problematiche più facilmente, i nuovi invece si sono trovati in grossissime difficoltà. La maggior parte dei ristori erano calcolati sui volumi d’affari e sui ricavi precedenti, quindi chi aveva aperto da poco ha preso il minimo”.

Per concludere, un auspicio per la stagione estiva: “Secondo me andrà bene. E’ andata bene anche lo scorso anno, non possiamo dire il contrario. Mi auguro che quanti operano nel settore del turismo possano avere il massimo del profitto e possano andare avanti serenamente senza ulteriori interruzioni”.

Rossella Montemurro

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