sabato, 20 Aprile 2024

“Futti futti, che Dio perdona a tutti”: è da questo detto siciliano che prende spunto, “…che Dio perdona a tutti” (Feltrinelli)  il titolo del romanzo che Pif ha presentato  a Matera a Palazzo Lanfranchi su invito della libreria Di Giulio. Una serata brillante, divertente, com’è nelle corde di Pierfrancesco Diliberto (Iena, regista, attore, sceneggiatore…), che ha fatto registrare una sala gremita.
La trama, con la voce inconfondibile di Pif, ha come protagonisti Arturo, single 35enne, agente immobiliare con un debole per la ricotta che un giorno si innamora perdutamente di Lei, la figlia del proprietario della pasticceria che fa le iris più buone di Palermo. C’è solo un piccolo problema: Lei è cattolicissima a differenza di Arturo costretto a una full immersion nella religione cattolica. Riesce a far breccia nel suo cuore sostituendo l’interprete di Gesù nella Via Crucis, malgrado una serie di gaffe che rendono la rappresentazione ai limiti del blasfemo.
Completamente perso per Lei, va davanti al calendario di frate Indovino e dice “Io per tre settimane farò il buon cristiano”. Il suo lavoro, però, l’agente immobiliare, è quanto di più lontano possa esserci dalla “verità”: ma lui decide di dirla, con relative ripercussioni…
Fede, ricotta e coerenza, dalle parole della giornalista Margherita Romaniello che ha moderato l’incontro, sono le caratteristiche di “…che Dio perdona a tutti”.

 

Conduttore, regista, sceneggiatore, attore e anche scrittore. Pif, qual è il ruolo che preferisci?
“Il mio sogno era fare il regista, il fatto di andare in video è stato un piacevolissimo incidente di percorso. Quello dello scrittore è un extra ma non era minimamente previsto”.
Come è nato “…che Dio perdona a tutti”?
“Feltrinelli mi ha chiesto di scrivere un libro, all’inizio facevo molta fatica a pensare di vedermi come scrittore. Però mi sono detto:  scrivo dei film, devo cambiare un po’ qualche cosa però alla fine la scrittura più o meno è la stessa. Sono partito da un soggetto cinematografico che ho sospeso per varie ragioni e l’ho fatto diventare un libro”.
 
A giorni esce il film, che ti vede nel cast ,“Momenti di trascurabile felicità” tratto dal romanzo di Francesco Piccolo. Sarai anche a teatro con lo stesso Piccolo. Un domani potremo vederti interprete e rgista di “…che Dio perdona a tutti”?
“Sì, probabilmente. Se farò l’interprete o il regista poi lo vedremo, sicuramente mi piacerebbe che questa storia diventasse un film”.
Le tue conduzioni sono spesso state irriverenti. Ma c’è qualcosa che ti imbarazza?
“Sono molto timido nella vita di tutti i giorni. Questo è un lavoro che in qualche modo ti dà una maschera e ti permette di fare cose che nella vita non faresti mai”.
Rossella Montemurro
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