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Aree interne tra pastorale e progetti di riscatto

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del gruppo di vescovi che si è riunito a Benevento per l’incontro sulle Aree interne:

Riuniti a Benevento, sul monte delle Guardie, posti da Dio quali sentinelle del suo popolo, abbiamo anche noi udito il grido da Seir: “Sentinella, quanto resta della notte?” (Is 21,11). Già, quanto ancora dovremo attendere? Come pastori delle diocesi in cui ricadono alcune aree più marginalizzate del Paese, che appartengono a dieci regioni, abbiamo ascoltato la sofferenza e le attese del nostro popolo dovuta al progressivo spopolamento di molti centri e all’assenza dei servizi fondamentali. In uno stile sinodale abbiamo condiviso il senso di frustrazione delle nostre popolazioni e l’abbandono da parte delle istituzioni. I problemi maggiormente evidenziati sono diritti progressivamente negati, quali la salute, l’istruzione, il lavoro, la viabilità, l’ambiente salubre, le interconnessioni. Le comunità cristiane, spesso unico presidio e riferimento dei territori marginalizzati, sentono l’urgenza di contribuire al riscatto umano e sociale delle popolazioni di queste aree, declinando il Vangelo in modi sempre adeguati alla concretezza della realtà.

Dopo questo ascolto, accogliendo l’invito del papa, che ci esorta ad attingere “sempre nuovo entusiasmo dalla fede in  Gesù, il maestro paziente e misericordioso” e “a non lasciarci paralizzare dalle difficoltà” (Messaggio di papa Francesco ai Vescovi riuniti a Benevento), abbiamo deciso di rivolgere un messaggio alle nostre comunità e alle istituzioni.

A voi fratelli e sorelle, che abitate nelle aree interne, manifestiamo tutta la nostra prossimità, l’incoraggiamento a rendervi protagonisti di una nuova stagione di sviluppo, che non può realizzarsi senza un impegno comune. Vi invitiamo a fare rete, uscendo dalla logica dei campanili, vivendo la fraternità e la solidarietà.

Alle nostre Chiese locali chiediamo di vivere il prossimo cammino sinodale come una opportunità preziosa per ascoltare i nostri fratelli afflitti da storiche e incalzanti difficoltà, avviando così processi che portino a una pastorale specifica con uno sguardo attento alle realtà rurali. In questo recuperato slancio missionario ci impegniamo a

Alle istituzioni nazionali, regionali e locali, alla vigilia dell’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, chiediamo di disegnare un nuovo modello di sviluppo, equo e condiviso, in cui le aree interne possono diventare concretamente “il polmone del Paese” (mons. Stefano Russo, segretario generale CEI), offrendo risorse e disponibilità a costruire intorno alle loro potenzialità di carattere naturale, paesaggistico, storico, religioso e culturale una vera prospettiva di riscatto.

Auspichiamo

Nella consapevolezza che “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto fare parti eguali tra diseguali” (don Lorenzo Milani), affidiamo queste riflessioni alle nostre Chiese, a quanti hanno a cuore e a quanti hanno in mano le sorti del Paese, nella fiducia che non resteranno lettera morta. “La carità, animata dalla speranza, sa guardare con tenerezza l’oggi e, con umiltà, rendere nuove tutte le cose” (Messaggio di papa Francesco ai Vescovi riuniti a Benevento).

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