giovedì, 28 Marzo 2024

Giovedì 20 maggio si apre ufficialmente la sesta edizione di Amabili Confini che, ancora una volta, verrà proposta interamente online. Sarà possibile assistere alle dirette streaming collegandosi alla pagina facebook di Amabili Confini, a partire dalle 18:00. La rassegna vedrà la partecipazione di importanti scrittori italiani, a cominciare da Tullio Avoledo, che converserà con le autrici dei racconti scelti provenienti dalla prima macroarea della città di Matera e presenterà il romanzo Nero come la notte, con cui ha vinto il Premio Scerbanenco 2020. A dialogare con lo scrittore ospite della rassegna ci sarà Luca Crovi, massimo esperto italiano di gialli.

Ospite d’eccezione la scrittrice danese Siri Ranva Hjelm Jacobsen, vincitrice del premio Premio MARetica 2019 con il suo primo romanzo Isola e autrice di Lettere tra due mari, pubblicato nel 2021 da Iperborea.

Il palinsesto si preannuncia ricco di ulteriori preziosi interventi:

alle18.00, “Iperborea, raffinata messaggera della cultura nordica”, con l’editor Cristina Marasti e la traduttrice Maria Valeria D’Avino;

alle 18.10, “cara Atlantica, cara Mediterranea”, Mary B. Tolusso dialoga con Siri Ranva Hjelm Jacobsen, autrice del romanzo Lettere tra due mari (Iperborea);

alle 18.45, “Tradurre lo stupore”, a cura di Susanna Basso traduttrice di Ian McEwan, Alice Munro ed altri autori;

alle 19.00, “Scelte d’autore”: i racconti della macroarea dei rioni Lanera, Pini, Giustino Fortunato, Cappuccini, Agna. In dialogo con le autrici degli elaborati scelti, lo scrittore Tullio Avoledo commenta La prima carezza di Mariella Venezia e Finalmente piangere di Annachiara Strafella e Danila Annunziata.

alle 19.20; “Frammenti musicali” a cura della cantautrice Rita Zingariello;

alle 19.25; “Amabili Confini si tinge di noir”, Luca Crovi dialoga con l’autore del romanzo Nero come la notte (Marsilio).

Il programma di Amabili Confini proseguirà online tutti i giovedì fino al 17 giugno con la partecipazione di quattro affermati scrittori, Alessandro Mari, Alessandra Sarchi, Domenico Dara e Vanni Santoni, che incontreranno gli autori dei racconti scelti per ciascuna macroarea e presenteranno il loro libro. La rassegna si concluderà mercoledì 23 giugno con un fuori programma, Amabili Confini Off, insieme a Laura Pugno.

Siri Ranva Hjelm Jacobsen (1980). Cresciuta in Danimarca da una famiglia originaria delle isole Faroe, dopo gli studi umanistici si è dedicata alla scrittura e ha collaborato con diversi quotidiani e riviste. Con il suo primo romanzo, Isola (vincitore del Premio MARetica 2019), ispirato alla sua storia personale, si è imposta subito all’attenzione di pubblico e critica per l’originalità della sua voce poetica, tanto da essere affiancata ai grandi cantori del Nord, William Heinesen, Einar Már Guðmundsson, Jon Fosse e Jón Kalman Stefánsson.

Lettere tra due mari, sinossi.

Dall’autrice di Isola, un racconto epistolare che rifonda il mito della grande madre per arricchire di poesia e femminile intimità il discorso contemporaneo sull’ambiente e sul suo futuro.

In principio il nostro pianeta era ricoperto da un’unica, felice distesa d’acqua, ma poi eruppe la terra, che squarciò la coltre primigenia separandola nelle tante sorelle chiamate oggi «mari» o «oceani» da noi umani, noi «creature». Da allora quelle sorelle, divise dalla terra ma anche dalla sensibilità e dal carattere di ciascuna, cospirano e mandano avanti un piano ingegnoso per sommergere tutto e tornare all’unità perduta. In una narrazione epistolare che ha la poesia e la tenerezza dell’intimità, Siri Ranva Hjelm Jacobsen rifonda il mito della grande madre e dà voce alle nostre acque, protagoniste dei cambiamenti climatici in corso sulla Terra, per raccontare la nascita e il declino dell’umanità.

Tullio Avoledo. Nato a Valvasone nel 1957, vive e lavora a Pordenone. Ha pubblicato: Lo stato dell’unione (Sironi 2005), L’elenco telefonico di Atlantide (Sironi 2003, Einaudi 2003), Mare di Bering (Sironi 2003, Einaudi 2004), Tre sono le cose misteriose (Einaudi 2005), Breve storia di lunghi tradimenti (Einaudi 2007), La ragazza di Vajont (Einaudi 2008), L’ultimo giorno felice (Edizioni Ambiente 2008, Einaudi 2011), L’anno dei dodici inverni (Einaudi 2009), Le radici del cielo(Multiplayer.it 2011), La crociata dei bambini (Multiplayer.it 2014) e Furland® (chiarelettere 2018). Insieme a Davide Boosta Dileo ha scritto Un buon posto per morire (Einaudi 2011). Per Marsilio ha pubblicato anche il romanzo Chiedi alla luce (2016).

Nero come la notte, Premio Scerbanenco 2020; sinossi.

Sergio Stokar era un buon poliziotto. Forse il migliore a Pista Prima, degradata ma ancora grassa città del Nord-Est. Fino al giorno in cui, senza saperlo, ha pestato i piedi alle persone sbagliate. Così qualcuno l’ha lasciato, mezzo morto, sulla porta dell’ultimo posto in cui avrebbe voluto finire: le Zattere, un complesso di edifici abbandonati dove si è insediata, dandosi proprie leggi, una comunità di immigrati irregolari. Quel rifugio dall’equilibrio fragile e precario – con la sua babele di lingue, razze e odori – normalmente sarebbe un incubo per uno col credo politico di Sergio. Ma è un incubo in cui è costretto a rimanere, adattandosi a nuove regole e a convivere con una realtà che un tempo avrebbe rifiutato. Per poter stare al sicuro, è diventato “lo sceriffo delle Zattere”: mantiene l’ordine, indaga su piccoli reati.

Finché un giorno il Consiglio che governa il complesso gli affida un incarico speciale. Alcune ragazze delle Zattere sono state uccise in modo orribile, c’è un assassino in agguato, e solo un poliziotto abile come Sergio può scovarlo, con il suo fiuto e le sue conoscenze, ma soprattutto grazie a un’ostinazione che lo trasforma in un autentico rullo compressore. In un’Italia appena dietro l’angolo – l’Italia di dopodomani, che ci indica con chiarezza dove sta andando il nostro paese – Sergio Stokar deve tornare dal regno dei morti e rimettersi a indagare, frugando nel passato e negli angoli più in ombra della sua città, per scoprire, alla fine, che forse l’indagine è una sola, e che l’orrore si nasconde in luoghi e persone insospettabili. Tutto è legato da un filo. Un filo nero come la notte, rosso come il sangue. Perché in un mondo che ha fatto dell’avidità il suo credo non esistono colpevoli e innocenti, ma solo infinite sfumature di male. Tullio Avoledo esordisce nel noir con un romanzo vorticosamente appassionante e di grande attualità, che non teme di calarsi nei recessi più oscuri di una società rabbiosa e corrotta.

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