venerdì, 19 Aprile 2024

Sarà un’estate di disagi in autostrada. L’ inchiesta sul campo effettuata da ALTROCONSUMO dimostra che c’è un cantiere aperto ogni 18 km di strada. Una situazione che ogni italiano che abbia viaggiato negli ultimi due anni in autostrada purtroppo conosce bene. La causa? Autostrade ha disseminato di cantieri e lavori la rete autostradale nel tentativo maldestro di recuperare i mancati investimenti nelle infrastrutture degli 8 anni precedenti, come evidenziato anche dalla recente sanzione di Antitrust dopo la segnalazione proprio di Altroconsumo.

Giù gli investimenti, su i pedaggi

Autostrade dal 2009 al 2018 ha costantemente aumentato i pedaggi (cresciuti del 28%), riducendo gli investimenti nelle infrastrutture e risparmiando sulla manutenzione obbligatoria (dati ISTAT e ministero Infrastrutture e Trasporti riportati nel grafico). Gli interventi straordinari degli ultimi 2 anni, attuati da Autostrade per rimediare alle gravi inadempienze circa gli obblighi di manutenzione, sono risultati comunque tardivi e mal gestiti, e hanno creato innumerevoli e gravi disservizi agli automobilisti e messo, in qualche caso, a rischio anche la loro sicurezza. 

Una class action per chiedere giustizia

Per questo motivo – comunica Vincenzo Di Riso, responsabile reg. di Altroconsumo per la Basilicata- l’associazione ha deciso di schierarsi ancora una volta dalla parte dei consumatori con una class action nei confronti di Autostrade per chiedere giustizia e un risarcimento per gli anni di inefficienza, per la mancata manutenzione obbligatoria e la conseguente riduzione della qualità del servizio reso, a fronte di un aumento dei pedaggi e dei disagi alla circolazione subiti dai consumatori. 

220 euro di risarcimento medio

Per calcolare il risarcimento, sono stati considerati ancora una volta i dati Istat: ogni famiglia spende all’anno 88 euro in pedaggi autostradali. Se moltiplichiamo questa spesa per gli ultimi 10 anni di mala gestione della rete autostradale, arriviamo a 880 euro e si è  ritenuto di chiedere al Giudice di riconoscere in via equitativa (ovvero secondo la sua libera valutazione) il 25% di questo importo, a favore di chiunque abbia patito disagi in questi 10 anni: vale a dire un risarcimento medio di 220 euro. Chiediamo insieme giustizia, partecipa alla class action.Per aderire all’azione – comunica Di Riso-basta andare sul sito www.altroconsumo.it e seguire le istruzioni.

Attualmente l’iter prevede l’acquisizione delle preadesioni.

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