martedì, 23 Aprile 2024

Il presidente Bardi: “Ha vinto la politica delle cose concrete”

“È stata premiata la politica delle cose concrete. I cittadini sono stanchi di ascoltare parole, vogliono vedere i fatti, e quando li vedono premiano. La condivisione di programmi con il campo allargato può dare nuovi risultati, realizzando le iniziative e i processi...

Il
fenomeno dei furti di rame, oltre a causare danni alle aziende e alla
popolazione, crea particolare disagio perché spesso provoca l’interruzione di
servizi essenziali con ripercussioni di natura economico-sociale di particolare
rilievo, con possibili implicazioni di ordine e sicurezza  pubblica.

         A tal proposito, il 30 maggio scorso in
Italia, Belgio, Bulgaria, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Polonia,
Portogallo, Romania, Spagna e Regno Unito, si è svolta un’operazione di polizia
congiunta contro il fenomeno dei furti di metallo, in particolare del rame.

         Si tratta di una massiva azione
operativa che si pone in linea con le conclusioni maturate nel “Workshop internazionale sul fenomeno dei
furti di metallo/rame”,
tenutosi a Roma presso la Direzione Centrale della
Polizia Criminale.

         Dai risultati complessivi conseguiti a
livello europeo, emerge che sono state controllate 54.846 persone, 42.347
veicoli, 7.986 gestori ambientali, 589 aree di confine, 2.572 altri hot spots
(tra cui porti e siti di trasporto su rotaia, siti di infrastrutture elettriche
e di telecomunicazione nelle numerose aree doganali).

L’attività ha permesso di trarre in
arresto 117 persone, mentre altre 1.331 sono state denunciate in stato di
libertà; sono stati, altresì, scoperti 1.659 reati e contestate 2.763
violazioni amministrative.

Sono stati sequestrati 357.874 Kg. di
metalli dal controvalore totale stimato di € 889.674 circa (di cui 92.982 Kg.
Di rame, per un valore stimato di circa € 539.299), 983 pannelli solari e 140
veicoli.

In particolare, solo in Italia
hanno presso parte all’action day 10.427  (suddivisi in circa 5.200 pattuglie) della
Polizia di Stato, dell’Arma Carabinieri e della Guardia di Finanza nonché 100
funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Sono state controllate circa 25.000
persone, 16.730 veicoli, 2.015 gestori ambientali, migliaia di obiettivi
ritenuti “sensibili” (461 aree di confine, 542 porti e scali delle Ferrovie
dello Stato Italiane S.p.a., 712 altri hot
spot
riconducibili anche a infrastrutture gestite da società elettriche e
di telecomunicazioni tra le quali Enel, Telecom, Italia, Vodafone Italia e
Win-Tre) e 30 spedizioni doganali internazionali (che hanno interessato oltre
1.050.000 Kg. Tra rottami e cascame di rame, ferro, acciaio, ottone, zinco).

Nel complesso, nel nostro Paese
sono state tratte in arresto 24 persone, mentre altre 150 sono state denunciate
in stato di libertà; sono stati scoperti 212 reati e sono state contestate 232
violazioni amministrative.

         Detti risultati evidenziano un notevole
impegno del nostro Paese  nell’azione di
prevenzione e contrasto al fenomeno, ponendolo tra gli Stati che hanno
affrontato con maggiore determinazione ed efficacia l’action day.

Grazie ad azioni come questa, che
denotano un impegno istituzionale strutturato su base nazionale, lo Stato
dimostra la sua decisa e concreta risposta ad un fenomeno che spesso ha delle
importanti ripercussioni sociali ed economiche.

 

 
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