giovedì, 25 Aprile 2024

Sarà inaugurata sabato 26 maggio alle 19  presso il Museo “In Viaggio in Basilicata” all’interno del Palazzo Arcieri Bitonti a San Mauro Forte (MT)  la mostra dal titolo “Minoranze silenziose” del maestro Nico Paladini.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 17 Giugno 2018 solo nei giorni di Venerdì, Sabato e Domenica con i seguenti orari 10.00/13.00 e 17.00/20.00.
L’evento è patrocinato dal Comune di San Mauro Forte (Mt) in collaborazione con il Museo “in Viaggio in Basilicata” e l’azienda agricola Bitonti.
Biografia di Nico Paladini
Nico Paladini è nato a Empoli il 18 Ottobre 1949. Fin da bambino manifesta una spiccata tendenza verso il disegno e il colore e proprio questa inclinazione orienterà i suoi studi verso le materie artistiche. Frequenta il Liceo Artistico di Savona e Firenze abbandonando però gli studi, per diplomarsi poi nel 1970 all’Istituto d’Arte di Siena. Pochi anni prima, aveva conosciuto lo scrittore Peter Kolosimo durante un singolare viaggio a Torino; affascinato dalle teorie fantastiche di Kolosimo sull’origine della civiltà, orienta la sua iniziale produzione artistica in senso surrealista. Sempre nello stesso periodo scopre la speleologia che alimenterà la curiosità innata verso il mondo dell’esplorazione. Ricca e variegata infatti la sua esperienza decennale della speleologia e numerosi i viaggi in tutto il mondo nella ricerca spasmodica della conoscenza delle diverse culture anche a livello intercontinentale.
Con all’attivo una lunga esperienza in campo fotografico, alla metà degli anni ‘80 intraprende il lavoro come fotografo di moda e grafico; questa conoscenza diretta del mondo dei media lo porterà a formulare e concretizzare i concetti che sono alla base del Metropolismo, il movimento pittorico da lui fondato. Fondamentale per il suo sviluppo artistico è stato l’incontro e la successiva amicizia con il noto gallerista Antonio Russo; con lui infatti realizzerà numerose mostre in alcune città italiane e lavorerà alla pittura come professione.
Nel giugno del ’93 il movimento del Metropolismo, sottoscritto ufficialmente con un manifesto nel 1987 dallo stesso Nico Paladini e da Antonio Sciacca, viene presentato a Roma con una grande esposizione allo Spazio Flaminio. Negli anni Novanta l’attività e la produzione artistica è soprattutto indirizzata verso le successive mostre del Metropolismo. Hanno parlato di lui Luciano Luisi, Renato Civello, Achille Bonito Oliva, Omar Calabrese, Alberto Abruzzese, Valerio Dehò, Renato Minore, Vittorio Sgarbi, Patrice de la Perriére, Tommaso Paloscia, Giovanni Lombardi, Maurizio Vanni, Ennio Calabria, Mahmouud Salem Elsheikh, Franco Boni, Riccardo Ferrucci e Romano Petrucci.
Il Metropolismo
Il Metropolismo è una corrente artistica che ha avuto origine con il manifesto redatto da Romano Petrucci, il quale ha elaborato un progetto pittorico in grado di recuperare l’importanza dei contenuti restituendo alla pittura significati, leggibilità e contemporaneità mediante l’osservazione degli atteggiamenti quotidiani. La poetica pittorica del Metropolismo si caratterizza per l’analisi e lo studio di quei fenomeni comportamentali, che se pur di apparente superficialità, caratterizzano il nostro quotidiano e lo rendono diverso dai precedenti di tutti i tempi.
Il 27 ottobre 1986, durante un’intervista radiofonica in Rai, Nico Paladini conia il termine “Metro-polismo”. Partecipano all’iniziativa anche l’uruguaiano Carlos Grippo e il turco Timur Incedayi. 
Nel 1988 Nico Paladini espone per la prima volta opere del Metropolismo, alla Arte Fiera di Bologna.
Nel 1991 il giovane Luca Modugno, talento emergente della grafica pubblicitaria, disegna il logo del Metropolismo. Nel 1992 Omar Calabrese, Professore di Semiologia delle Arti presso l’Università di
Bologna e Presidente dell’Associazione di Studi Semiotici, trova nel Metropolismo straordinari segnali di aderenza alle mode comportamentali degli anni ’80 e scrive il saggio “Metropolismo”.
Per il maestro Nico Paladini l’esposizione presso il Museo di Palazzo Arcieri Bitonti segna il ritorno in terra lucana; infatti il 6 maggio 2006 ha presentato presenta trenta opere del Metropolismo nella mostra personale “Dei Nostri Tempi” patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Matera e allestita nell’antica chiesa di Santa Maria de Armenis nel cuore dei Sassi di Matera.
Il Manifesto
“[…] forze misteriose indicano simboli e segnali che, pur se di natura esteriore, si insinuano nel percorso onirico della memoria per confrontarsi con gli archetipi del sacro e del magico e vanno a suggerire nuovi parametri per la scelta dei riferimenti, per l’interpretazione degli ideali, per l’identificazione di classe e per la legittimazione dell’appartenenza al gruppo […]”
 Le opere dei quattro “metropolisti” (Timur Kerim Incedayi, Antonio Sciacca, Carlos Grippo, Nico Paladini) pur formalmente diverse come diverse sono le singole personalità tuttavia contengono un riferimento comune: il mondo della comunicazione di massa, dei prodotti industriali, della sfera del consumo e soprattutto una “cifra” stilistica condivisa quella del ritorno alla figuratività. 
Pubblicità

Pubblicità
Copy link
Powered by Social Snap