venerdì, 19 Aprile 2024

“Da piccolo ero un
bambino sfigato, timido. Mi hanno messo in seminario, c’era un prete che faceva
i giochi di prestigio e ho imparato lì. I giochi di prestigio mi sono serviti
per riscattarmi: il timido che va in scena per essere accettato, per fare il
fighetto quando invece a pallone è una schiappa tremenda. È la rivincita di un
ex bullizzato ed è una cosa che per fortuna mi porta ancora bene adesso, mi dà
molta energia dimostrare attraverso il mio lavoro che non sono più il bambino
timidino e magrolino di una volta”.
Ecco l’Arturo Brachetti
che proprio non ti aspetti, il più grande attore trasformista del mondo: ad
oggi circa due milioni e mezzo di persone hanno visto i suoi spettacoli
proposti sui principali palcoscenici internazionali. Nel suo ripostiglio sono
raccolti oltre 400 costumi ed è capace di cambiare 100 personaggi – gli basta
un secondo e mezzo per cambiarsi! – solo in una sera.
Su iniziativa della
Fondazione Matera Basilicata 2019 oggi e domani alle 21 sarà a Matera presso la
Serra del Sole (Cava del Sole) per il suo nuovo one man show, un vero e proprio
assolo del grande performer: “Solo”, uno spettacolo applaudito finora in
Italia, Francia e Svizzera da oltre 200.000 spettatori in due stagioni di oltre
300 repliche.
“È uno spettacolo
culturale ma molto popolare, proprio come Matera. – ha affermato Brachetti nel
corso di una conferenza stampa alla presenza del direttore della Fondazione
Matera-Basilicata 2019 Paolo Verri – Il petrolio nostro è il nostro DNA
culturale. Quando due bambini giocano a pallone e fanno la porta con la
facciata di una chiesa del ‘600 dico: ma vi rendete conto? Con la nostra arte,
con il nostro petrolio culturale dobbiamo fare molto di più. A Matera c’è un
che di magico nell’aria, è quel sorrisino che tu fa ritornare all’infanzia. Lo spettacolo
fa questo effetto e anche la città fa questo effetto. 

Mi piace vivere la vita come un film, mi piace creare
uno spettacolo nella vita quotidiana. Quando conoscerò bene Matera, creerò
anche i materani nel mio show.

L’illusionismo è l’illusione.
– aggiunge – Proporre illusione semplicemente è proporre il sogno. L’illusione
ce la inventiamo ogni giorno, ci toglie dieci anni di vita. Io l’ho fatto per
tanti anni – Brachetti ha 61 anni ma ne dimostra almeno 20 di meno, ndr. – poi
Wikipedia mia ha dato la multa, fidanzate non ne ho neanche una… La gente si inventa
delle piccole illusioni per sopravvivere. Ma tante, tante tante… E poi l’illusione
è il sogno, questo bisogno che abbiamo di staccarci dalla terra per volare. Io
sono Peter Pan ancora adesso e nello spettacolo il tema è Peter Pan che lotta
con la sua ombra, c’è un attore di colore che interpreta l’ombra e vuol portarmi
verso la terra mentre io voglio volare. L’illusione è quello che ci fa vivere
meglio. Uno spettacolo che facevo una volta aveva come sottotitolo “è la realtà
immaginata quella che ci rende più felici””.

Arturo Brachetti, famoso
e acclamato in tutto il mondo, è considerato univocamente il World Master of
quick change, il grande Maestro del trasformismo internazionale. In molti paesi
è considerato un mito vivente nel mondo del teatro e della visual performing art.
Inoltre è un regista e direttore artistico attento e appassionato, capace di
spaziare dal teatro comico al musical, dalla magia al varietà.

In “Solo” Brachetti aprirà
le porte della sua casa, fatta di ricordi e di fantasie; una casa senza luogo e
senza tempo, in cui il sopra diventa il sotto e le scale si scendono per
salire. Dentro ciascuno di noi esiste una casa come questa, dove ognuna delle
stanze racconta un aspetto diverso del nostro essere e gli oggetti della vita
quotidiana prendono vita, conducendoci in mondi straordinari dove il solo
limite è la fantasia. È una casa segreta, senza presente, passato e futuro, in
cui conserviamo i sogni e i desideri. Brachetti schiuderà la porta di ogni
camera, per scoprire la storia che è contenuta e che prenderà vita sul
palcoscenico.
Nel nuovo spettacolo,
protagonista è il trasformismo, quell’arte che lo ha reso celebre in tutto il
mondo e che qui la farà da padrone con oltre 60 nuovi personaggi, portati in
scena per la prima volta. Ma in “Solo” Brachetti propone anche un viaggio nella
sua storia artistica, attraverso le altre affascinanti discipline in cui
eccelle, dal mimo alla chapeaugraphie fino al poetico sand painting.
Tra i numerosi
riconoscimenti ricevuti nella sua carriera figurano il premio Molière (FR) e il
Laurence Olivier Award (UK). Nel 2014 viene insignito del titolo di
Commendatore dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con una nomina
motu proprio.

Rossella
Montemurro
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