giovedì, 18 Aprile 2024

“Quattro pezzi di margherita, due con zucchine e mozzarella, tre di quella con la salsiccia e i broccoli, uno, l’ultimo rimasto, con bufala e pachino, altri due con le verdure grigliate, doppia mozzarella, senza aglio. Gli chiedo di tagliarmela. Siamo in tre, dico, quindi fai in modo che ci siano almeno tre fette per ogni gusto.”

Inizia così Non è al momento raggiungibile (Mondadori) di Valentina Farinaccio, un romanzo che, a gamba tesa, scandaglia tematiche di estrema attualità e con molteplici sfumature. Il rapporto con il cibo (perché Vittoria tutti quei tranci di pizza li ha ordinati solo per sé, non ha nessuna compagnia, li mangerà da sola sul divano, li mangerà tutti con una birra e rimanendo poi vittima di un terribile senso di colpa), con la propria immagine (“dire a qualcuno, quando lo incontri, che è molto fotogenico, significa soltanto questo: che di persona è peggio”), con i social: tasselli fortemente legati a Vittoria malgrado non sia più una ragazzina – ha quasi quarant’anni – ma è come se fosse rimasta in un limbo, è irrisolta, precaria. Per anni ha scritto di musica in un blog, illudendosi che potesse diventare una professione. Nel momento in cui si iscrive a Facebook, Vittoria scopre il “potere” dei selfie, i like che attirano, i comenti che scatenano. Come su Instagram. E sarà proprio Instagram a regalarle quella popolarità a cui lei, come tanti, anela.

Fa le pulizie in un b&b per pochi euro all’ora quando si ritrova come clienti un cantante famoso che è anche attore in una serie internazionale, Bruno Baraldi, e il suo manager Giuseppe Alessi. Vittoria è in ritardo con la sistemazione delle camere, chiede solo mezz’ora e li accompagna un attimo in un bar nelle vicinanze. È vestita in modo dimesso, ha addosso l’odore della candeggina e non può immaginare che in quei pochi metri i fotografi rubino scatti: solo una manciata di minuti e, per i media e i social, è diventata la fidanzata di Bruno Baraldi.

I follower aumentano in modo esponenziale e iniziano ad arrivarle abiti da promuovere su Instagram. Ma è una foto di Vittoria che addenta il panino di un ambulante ad aprirle un mondo: si ritrova a sponsorizzare cibo. Cibo di strada, cibo surgelato, cibo spazzatura. Perché quello che Vittoria sa fare meglio da sempre è mangiare. Mangiare per riempire un’esistenza che le sfugge di mano. Mangiare per curare un dolore che arriva da lontano e che lei fa di tutto per non guardare.

Insieme alla popolarità che ha sempre cercato, alla pioggia di like, fa irruzione nella sua vita anche Giuseppe Alessi. Inizia una relazione molto fisica, fatta di poche parole, incontri sporadici e passionali. Per Vittoria è tutto.

“È che mi fa sentire… senza peso. Più magra, dici?, Serena me lo aveva chiesto con un pizzico di scherno. Né magra, né grassa. Ma in un posto leggero. Un posto in cui il mio corpo non è troppo, e non è poco: una stanza bianca. Lui ci entra, e da quel momento in poi io divento liquida. Quasi perfetta.”

Come un interminabile flusso di coscienza, Vittoria racconta, tra passato e presente, ogni cosa filtrata dallo schermo, che sia di un cellulare o di un pc, è il virtuale che si impone sul reale. Racconta gli ultimi mesi, turbolenti, vissuti in una lunga oscillazione, up e down perpetui – con il cibo, con Giuseppe Alessi, con il lavoro – fino a un picco terribile. Ne parla con Mina che la sta aiutando, una volta a settimana, a raccogliere i cocci di quel che ha distrutto o è stato distrutto.

Non è al momento raggiungibile è un romanzo attuale e profondo, capace di intrigare fin dalle prime pagine con un’autenticità spiazzante. Bello e liberatorio il finale, inimmaginabile.

Valentina Farinaccio è nata a Campobasso, ma da molti anni vive a Roma. Ha esordito nel 2016 con il romanzo La strada del ritorno è sempre più corta (Mondadori), vincitore del Premio Kihlgren, del Premio Rapallo Opera Prima, e del premio Adotta Un Esordiente. Nel 2018 è uscito, sempre per Mondadori, Le poche cose certe, finalista al Premio Chianti. È inoltre autrice di Quel giorno. Racconti dell’attimo che ha cambiato tutto (Utet, 2019). Collabora con “il venerdì di Repubblica”. Cura per Officina Pasolini la rassegna “Prospettive d’autore”, dedicata alla letteratura contemporanea, ed è la coordinatrice delle attività culturali della biblioteca Moby Dick, a Roma.

Rossella Montemurro

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