venerdì, 19 Aprile 2024

“Il nostro amore è vietato. Disapprovato dalla gente onesta. Lo so perché non fa che ripetermelo. Per questo non posso parlarne con nessuno. Dobbiamo stare attenti. Ma perché, visto che io lo amo e che anche lui mi ama?”

L’“amore” in questione è quello tra la tredicenne V. e il cinquantenne G.

Un amore malato, inappropriato, sgradevole se lo si giudica dall’esterno. Totalizzante e irresistibile se raccontato, come fa l’autrice, nel pieno coinvolgimento di un’adolescente lasciata a sé stessa da una madre un po’ distaccata o con idee troppo liberali. E da un padre assente.

G. è uno scrittore, stimato in pubblico quanto chiacchierato nel privato. Sembra che i suoi romanzi, dalle trame improntate sulle relazioni tra persone adulte e adolescenti, sui viaggi in zone note per il turismo sessuale, siano autobiografici. Siamo negli anni Ottanta, senza cellulari né social. Lui blandisce le sue “prede” con lunghe lettere sdolcinate, poetiche e struggenti. Facile per una ragazzina cadere tra le sue braccia, lasciarsi incantare dal fascino del proibito, farsi cullare da promesse pronte a svanire dopo qualche anno, quando, pienamente donna, avrà perso quell’aura irresistibile che tanto lo attrae.

V., per stare accanto a quell’uomo viscido, più grande di lei di oltre trent’anni, si nega tutte le esperienze adolescenziali. A occhi chiusi, con le farfalle nello stomaco per un rapporto così esclusivo – ma poi, si accorgerà, lei era solo una delle tante che G. “frequentava” –, contro tutto e tutti vive un’avventura fantastica, accanto a chi è, di volta in volta, amante, padre, professore…

La madre, separata, ha i suoi, di problemi. È un’intellettuale che si accompagna a persone colte, preparate, dell’entourage di G. E lei stessa, sulle prime, è stata sedotta dai modi d’altri tempi di quel famoso scrittore. Poi, giustamente arrabbiata con la figlia appena scoperta la relazione, ha provato a ragionare. Ma ha desistito, certa di una presunta maturità della ragazza.

Vanessa Springora racconta tutto senza filtri in Il consenso (La Nave di Teseo, traduzione di Gaia Cangioli). Non è clemente né con sé stessa, vittima di un pedofilo nè con il contesto totalmente accomodante, nelle migliore delle ipotesi – in realtà cieco. Racconta come è finita nel baratro, quando ha iniziato ad accorgersi di cosa fosse capace quell’uomo che diceva di amarla e come ne è uscita, passando in un’altra spirale dolorose in cui, per reazione, ha continuato a buttarsi via circondandosi di persone squallide.

Raccontando ha provato a capire, a elaborare e a vendicarsi. Per colpa di G., predatore seriale, e di una società che ha preferito – forze dell’ordine comprese – far finta di niente, Vanessa ha vissuto un incubo di manipolazione e violenza psicologica ed è stata costretta a riviverla, “nella versione” di G. che riscrive a modo suo la loro storia nei libri che pubblica e le impedisce di lasciarsi tutto alle spalle. Finché V., proprio nella scrittura, troverà la chiave per riconquistare la sua libertà.

Vanessa Springora è un’editrice, scrittrice e regista francese. Il consenso è il suo primo libro, un racconto autobiografico basato sulla sua esperienza personale nel mondo della letteratura e dell’editoria francesi e sulla sua relazione con lo scrittore Gabriel Matzneff. Con questo libro ha vinto il Prix Jean-Jacques Rousseau per l’autobiografia.

Rossella Montemurro

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